Nicorvo è un paese di soli 376 abitanti. Nell'antichità era quasi certamente difeso da una rocca che presidiava il corso dell'Agogna e segnava insieme a quella di Albonese, il limite nord della Lomellina. Agli inizi del medioevo Nicorvo è parte del contado di Pavia, mentre nel 1532 ai tempi di Francesco II Sforza, passerà sotto la protezione di Vigevano che verrà dichiarata città. Molti anni sono trascorsi e Nicorvo racchiude ancora oggi tracce di storia che è possibile rivivere nei luoghi di culto, molto cari ai suoi abitanti. A San Terenziano patrono del paese, è dedicata la Chiesa parrocchiale che è stata consacrata nel 1620. Possiede cinque altari e alcune tele ancora in buono stato: tra tutte spicca un dipinto (la Beata Vergine del Rosario col Bambino Gesù ed i Santi Domenico e Terenziano Vescovo) attribuito alla scuola del Lanino che pare operasse nella zona al tempo della costruzione della chiesa. Un'altra chiesa molto cara agli abitanti di Nicorvo, è il Santuario della Madonna del Campo da tutti chiamata Madonnina. La chiesa risale agli inizi del '400 e fu innalzata sui resti di un tempio del XII secolo. Recuperata nel 1916 su progetto di Ambrogio Annoni, è stata restaurata nel 1998. L'edificio ha tratti tipici del gotico lombardo diffuso in tutta la zona della Lomellina: possiede una facciata a capanna e un interno a sala in cui si possono ammirare l'affresco della Madonna del latte del 1514 di Tommasino da Mortara, una Pietà del Cerano (G.B. Crespi) e infine due statue in stucco che raffigurano San Giovanni Battista e San Domenico.
Gli amanti della natura che desiderano immergersi in un'oasi, potranno visitare l'Agogna Morta una lanca dell'omonimo torrente. Passeggiando per la lanca sarete circondati dalla tipica vegetazione degli ambienti umidi: farnie, ontani neri, salici bianchi, olmi, pioppi bianchi. Immersi nel verde si possono scorgere molte specie di uccelli legati all'ambiente acquatico, come aironi cenerini, garzette, nitticore, oltre a diversi rapaci e altri uccelli come il martin pescatore, la capinera e l'usignolo di fiume. Molti anche i mammiferi tra cui lepri, ghiri, donnole, gli anfibi (rane verdi, raganelle e tritoni) e infine i rettili (bisce dal collare e biacchi).
[Laura Vacchini] [Informazioni gentilmente concesse da www.infolomellina.net] |