Il territorio di Zinasco si estende nella pianura alluvionale formata dalla confluenza del Terdoppio con il Po e comprende il comune di Zinasco Vecchio sede comunale, le frazioni di Zinasco Nuovo, Sairano, Cascinino e Bombardone. Il Po, in questa parte di Lomellina non è stato solo fonte di vita ma ha causato numerose inondazioni e distruzioni che sono andate ad influenzare la struttura del territorio. La distinzione fra Zinasco Vecchio e Zinasco Nuovo infatti, che distano uno dall'altro circa 2 o 3 chilometri, compare verso la metà del 1700 e deriva proprio dalla necessità di costruire delle nuove case a distanza di sicurezza dal Po. Fra le numerose sagre che si svolgono a Zinasco e nelle varie frazioni è da ricordare la festa di S. Antonio Abate, patrono di Zinasco Vecchio che si tiene il 17 gennaio di ogni anno. Nel corso della sagra, accanto a manifestazioni folcloristiche, si assiste alla benedizione e alla distribuzione dei salamini caldi con pane e vino.
Uno sguardo ai monumenti
Zinasco Vecchio e Zinasco Nuovo La chiesa parrocchiale a Zinasco Vecchio situata nella piazza centrale, è dedicata a S. Antonio Abate. Mentre a Zinasco Nuovo, la chiesetta della Madonna del Terdoppio, è situata all'inizio della strada per Bombardone. La chiesa trae origine da un antico oratorio campestre probabilmente del 1300 e in onore della madonna custodita al suo interno, nel mese di maggio si celebra sul Terdoppio una cerimonia per la benedizioni delle barche.
Sairano A Sairano la chiesa parrocchiale ha una storia ricca di vicissitudini. Distrutta da una piena del Po nel 1300, fu ricostruita nel secolo XVII. Successivamente ampliata, venne distrutta nuovamente nel 1828 a causa di un incendio che rese necessaria una ulteriore ricostruzione. Nei pressi della chiesa è situata Villa Carena, che racchiude nelle sue mura quello che è rimasto del vecchio castello di Sairano, costruzione del XV secolo. In fondo al paese inoltre, si trova la chiesetta della Madonnina che risale al 1700 e che si riferisce, fu posta a ricordo della parrocchia di S. Nazzaro del Bosco, paese ora scomparso.
Bombardone Nella frazione spiccano i resti del Palazzo, villa di signorile ora adibita a cascina. Il Palazzo, unitamente alla riserva di caccia circostante, venne acquistato nel 1871 dai baroni Weil Weiss, residenti a Torino e ospitò parecchi esponenti della Casa Reale Sabauda.
Laura Vacchini [informazioni gentilmente concesse da www.infolomellina.net] |