Le notizie storiche sono molto frammentarie ma rimangono in linea con gli avvenimenti che nel tempo, hanno caratterizzato il territorio della Lomellina. Alcuni reperti rinvenuti ci consentono di datare la nascita di Garlasco intorno all'800 a. C. Si ipotizza poi, che il villaggio divenne territorio dei Galli prima e dei Romani dopo. Le prime notizie documentate invece, risalgono a Berengario I e poi ad un editto di Ottone II che assegna il territorio al monastero di San Salvatore a Pavia. Un salto lungo la linea del tempo ci porta quindi al XIV secolo quando Garlasco diviene una dominazione Viscontea, passa poi ai Marchesi del Monferrato e infine ai Castiglioni.Un'antica leggenda fa risalire il termine Garlasco alla storia di un innamorato che, vedendosi costretto a partire per la guerra, prima di uscire dall'abitato esclama Cara ti lascio, da cui Garatilasium, e poi Garlascum. Più realistica invece, è l'ipotesi che la voce risalga al termine celtico Kerlescki, che significa "villaggio dell'incinerazione"; ipotesi avallata anche dallo storico romano Tito Livio che chiama il villaggio Victumulis, ovvero "villaggio delle tombe".
Passeggiando per Garlasco, ci imbattiamo in Piazza della Repubblica, una spaziosa piazza con portici, chiusa da un lato dal Municipio e dall'altro dalla Chiesa parrocchiale (progettata dall'architetto Angiolini nel 1860). E' la Chiesa di Santa Maria Assunta. La costruzione è in stile corinzio; iniziata nel 1715 è termina nel 1783 ma è stata consacrata solo cento anni più tardi, nel 1873. La cupola della chiesa, misura ben 33 metri di altezza ed è la più alta di tutta la Lomellina.
Nel centro del paese, circondato da edifici che la storia ha trasformato nel tempo, troviamo il Castello che sopravvive nel solitario torrione. In esso sono osservabili numerose e inevitabili sovrapposizioni architettoniche che però non sono riuscite a cancellare alcuni caratteri dell'originaria costruzione quattrocentesca.
Nel paese incontriamo inoltre la Chiesa di San Rocco, fatta costruire dal conte Giovanni Castiglioni nel 1570, e la Chiesa della Santissima Trinità, ricostruita nel 1712 in sostituzione della chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Meritano di essere ricordate anche la Cappella della Madonna della neve posta sulla strada verso Tromello e la Chiesetta di Santa Lucia.
[Laura Vacchini] [informazioni gentilmente concesse da www.infolomellina.net] |