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Il Castello di Lomello - Foto Pro Loco LomelloI numerosi reperti archeologici confermano che Lomello era un borgo florido e in espansione già in epoca romana. Secondo alcuni studiosi infatti, le prime notizie della sua esistenza risalgono al I secolo a.C. quando già esisteva l'importante Via Regina, la strada romana che collegava Pavia alle Gallie e di cui Lomello (Laumellum) era una mansio, ossia una stazione di posta.

Il borgo quindi, occupava una posizione strategica e aveva già raggiunto all'epoca un certo rilievo politico ed economico nel territorio circostante. Solo più tardi infatti, la regione cambierà il suo nome, divenendo Laumellina. L'appellativo Lomello sembra derivare dalla voce Levi (antichi abitatori del borgo) e dal termine Mel o Millum che potrebbe riferirsi, con il suo significato di cinto o collare, ad un'antica cerchia di mura che cingeva l'abitato.

Caduto l'impero romano, la Lomellina viene devastata dai barbari finché non vi si stabiliscono i Longobardi. Scendono in Italia nel 569 guidati da Alboino, trasformano il borgo di Lomello in rocca fortificata e grazie al suo fiorente sviluppo, gli sarà adibito l'appellativo di città. Sotto la dominazione dei Longobardi, infatti, il centro di Lomello assume grande importanza tanto da estendere il proprio nome all'intero territorio; inoltre viene fatta sede di un "graf" (conte) ed è capoluogo amministrativo della regione.
Lomello diviene presto località di villeggiatura per la corte longobarda e soprattutto, un luogo particolarmente caro alla regina Teodolinda che secondo la leggenda, proprio qui incontra e sposa Agilulfo che diventa poi re dei Longobardi.
L'episodio dell'incontro avvenuto nel 590, ci è riferito dal cronista Paolo Diacono nella sua Historia Longobardorum, mentre nulla di certo si conosce sulla cerimonia delle nozze, se non un'antica leggenda che la vuole celebrata nella chiesa di Santa Maria al Castello, sulle cui rovine sorge l'attuale Basilica.
E' in occasione di questi avvenimenti che viene per la prima volta citato il castello di Lomello, di cui non si hanno però altre notizie circa l'esatta ubicazione. Si ipotizza che la rocca potesse essere situata nella parte più alta del paese, alla sommità del rilievo dove ancora oggi sono visibili resti di costruzioni fortificate che potrebbero essere appartenute alla rocca.

Alla caduta del regno longobardo, Lomello passa sotto il controllo dei Franchi e viene annesso con tutta la Lomellina, alla marca d'Ivrea.
Il successivo momento di importanza della storia della città si ha con l'avvento dei conti di Lomello. Da questi infatti, derivano gli Ottoni più tardi protagonisti di rilevanti fatti storici nella città di Pavia. Dopo la distruzione del palazzo reale di Pavia nel 1024, i conti eleggono a loro residenza la rocca del borgo, che subisce una prima distruzione attorno al 1155 per opera dei pavesi, alleati del Barbarossa contro Milano e proprio in seguito a tale sconfitta, Lomello viene sottomessa al Barbarossa.

Nel 1277 passato definitivamente sotto il controllo dei Visconti, Lomello vive un nuovo periodo felice quando Gian Galeazzo Visconti vi invia l'architetto Giacomo Abramelli con l'idea di fortificare il borgo e la rocca, prima andata distrutta. Nei secoli successivi Lomello passa poi attraverso varie Signorie, finché nel 1450 Francesco Sforza lo assegna ad Antonio Crivelli (alla cui famiglia rimarrà fino al 1737), concedendogli la facoltà di fortificarlo. Il castello viene quindi ricostruito nel luogo e nelle dimensioni che oggi ci è possibile ammirare. La costruzione fu poi completata dai suoi successori, in particolare da Alessandro che contribuì all'ulteriore arricchimento dell'edificio.

Cenni sul Castello di Lomello
Il Castello conserva alcuni affreschi cinquecenteschi di pregevole fattura e due mosaici romani ritrovati insieme ad altri reperti archeologici, nel sottosuolo del paese.
L'edificio ha l'aspetto di una massiccia casa-forte, più che di tradizionale castello per uso militare. Nel paramento murario, sono inserite in mattoni a vista numerose aperture di varie forme e stili. La base è solo parzialmente a scarpa ma la posizione sopraelevata dell'ingresso, lascia ipotizzare l'esistenza di un antico fossato.

Laura Vacchini
[informazioni gentilmente concesse da
www.infolomellina.net
Foto: opuscolo "Lomello", 2002 - Pro Loco Lomello]

Ultimo aggiornamento ( venerdì, 28 gennaio 2005 )

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