Le vicende storiche di San Martino Siccomario sono legate al territorio circostante che in passato veniva chiamato Sigemario, Sycomario o Terra Arsa. Il nome Siccomario infatti, deriva con ogni probabilità, dal latino siccum mare (mare secco) a ricordo del progressivo ritirarsi delle acque e del conseguente essiccarsi delle paludi alluvionali. Si tratta infatti, di un'estesa pianura alluvionale a sud - est della Lomellina che oggi ricopre una superficie di soli trenta chilometri quadrati e si identifica con i comuni di San Martino e Travacò. Nel 1532, le terre a destra del Ticino vengono divise in Lomellina, Vigevanasco e Siccomario e quest'ultimo mantiene per un certo periodo di tempo una propria identità indipendente. Nel corso della guerra di successione spagnola invece, il Siccomario viene ceduto alla casa di Savoia insieme alle terre di Lomellina, dando inizio ad una disputa circa l'appartenenza o meno del territorio alla Lomellina. Nel 1721, il Siccomario e i suoi comuni vengono colpiti dalla peste e per decreto di Pavia, in San Martino viene eretto un lazzaretto. Con l'invasione napoleonica, il territorio viene staccato dalla Lomellina ed aggregato al comune di Pavia. Solo nel 1818 invece, si arriva all'attuale ordinamento storico - geografico della Lomellina che vede aggregarsi, ancora una volta, le terre del Siccomario con i comuni di Travacò e San Martino.
La Chiesa parrocchiale all'interno del paese, venne consacrata nel 448 d.C., mentre quella attualmente esistente può farsi risalire al XII secolo. L'originale struttura romanica infatti, viene modificata a seguito dei danni riportati da un'inondazione del 1705. Alla chiesa si accede attraversando un ampio piazzale che, un tempo, ospitava il cimitero. La facciata conserva caratteristiche romaniche e porta dipinta nel centro l'effige del Santo protettore.
Lungo la statale dei Giovi che collega Milano a Genova, sorge invece la Chiesa della Madonna, consacrata nel 1664. Di stile secentesco, è ornata da un portale di ingresso fiancheggiato da due colonne di granito che sorreggono un architrave fregiato con diciture a ricordo dei benefattori che vollero l'edificazione della chiesa.
[Laura Vacchini] [informazioni gentilmente concesse da www.infolomellina.net] |