Discoride, medico greco la cui opera "Della materia medica" tratta principalmente delle virtù medicinali delle piante (I sec. d. C.) e Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia" esaltano la Cipolla come alimento diuretico e affermano che essa dona fecondità e longevità (I sec. d.C.).
Nel Medio Evo la cipolla era considerata un'ottima difesa contro la peste ed il colera e questo perché provocava attraverso la diuresi l'eliminazione di cloruri preesistenti, risanando l'organismo.
Anche la moderna scienza dietetica raccomanda di tenerla in gran conto.
Di basso potere calorico, la Cipolla ha per contro un notevole valore nutritivo grazie alle sue vitamine ed al contenuto elevato di sali minerali, tra cui il potassio ed il fosforo. Se consumata cruda, stimola l'attività dello stomaco e dell'intestino, aumentandone la secrezione e favorendo l'appetito. È diuretica, depurativa, disintossicante ed i suoi olii eterei solforosi hanno azione battericida e batteriostatica. Preziosa nella dieta dei diabetici per i suoi poteri ipoglicemici, la sua utilità è dimostrata anche nell'inibire la crescita del colesterolo nel sangue e nel prevenire la formazione di trombi. Non vanno dimenticati i benefici effetti nella cura dell'asma, delle bronchiti e delle anemie e altresì nella terapia contro l'obesità e la cellulite.
Si ritiene che la cipolla sia tra i pochi ortaggi a mantenere anche dopo la cottura i propri principi attivi. Non resta quindi che approfittare preferendo le preparazioni più semplici, tutte di matrice paesana e certamente le più sane, del 23° appuntamento con la "Dolcissima" di Breme a partire da Venerdì 10 giugno, cucinata da esperti cuochi locali.

"I monaci della Novalesa, infine, come videro che quel luogo era ubertoso, ameno e fruttifero di tutto quello che si può mangiare, tanto di legumi quanto di pesci, lo eleggono a sede della congregazione, anche perché era ben popolato e da ogni parte circondato d'acqua copiosa, tale da offrire a tutti uno spettacolo grandioso anche al giorno d'oggi. È la migliore di tutte le città costruite nel contado di Lomellina ed è situata in posizione centrale rispetto a queste ed in prossimità delle sedi regali e lontana dalle scorrerie dei barbari"
[Descrizione di Breme riferibile all'anno 906 tratta dal rotolo della "Cronaca", narrazione di fatti, storie, prodigi, eventi, leggende raccolti in testo letterario dall'omonimo monaco bremetense a metà del secolo XI, che si conserva presso l'Archivio di Stato di Torino].

La coltivazione della cipolla rossa a Breme, terra ubertosa, amena e fruttifera, vanta una lunga tradizione, tramandatasi nel tempo da padre in figlio.
Oggi come allora quasi tutto il lavoro viene fatto a mano, richiede un'attenzione costante ed un controllo sistematico durante le varie fasi di coltivazione. Questi fattori, uniti alla non trascurabile qualità del terreno e all'assenza di trattamenti insetticidi, anticrittogamici e diserbanti, rendono il nostro prodotto unico e di gran lunga superiore alla maggior parte delle cipolle che si trovano in commercio e non ne fanno di certo temere il confronto, nemmeno con prodotti rinomati in campo nazionale. Il terreno ideale per la coltivazione della cipolla rossa di Breme si trova nella parte bassa del paese, verso la golena, e si presenta molto sciolto, non argilloso.
Il metodo di coltivazione impiegato non consiste nella serrina a spallo o a fila, tipico della "tropea", della 'oltrepo pavese", della "napoli", bensì mediante semina in vivaio e poi trapianto.
Il periodo di semina inizia dopo la prima decina di agosto e prosegue fino ai primi di settembre ed è importantissimo che la semina avvenga sempre in fase di luna calante, per evitare che vada in semente prima del raccolto. Per avere un buon risultato ed una germinabilità omogenea, si deve mettere la semente a bagno per ventiquattro ore dentro un sacchetto di iuta, dopodiché si dispone sotto il terreno ben esposto al sole preoccupandosi che lo stesso venga mantenuto sempre umido. In questo modo e a seconda della temperatura, la semente dopo tre o quattro giorni germoglia.
A questo punto si procede con la semina in vivaio, durante la quale i semi con germogli vengono seminati in terreno ben sciolto, concimato possibilmente con letame o concime organico, e bagnati mattina e sera per circa venti giorni.
Le piante così ottenute vengono trapiantate, dalla metà di settembre alla metà di novembre, nel terreno preparato per la semina, ad una distanza di circa trenta centimetri tra una fila e l'altra e di sei-sette centimetri tra una pianta e l'altra.
In primavera, prima della sarchiatura, occorre integrare la concimazione con un concime complesso binario azoto-fosforo, oppure una spolverata di solfato ammonico, e bisogna tenere la cipolla sempre pulita da erbe infestanti.
Con andamento climatico primaverile normale, si effettua il raccolto dalla prima quindicina di giugno in avanti.
Le Coltivazioni bremesi forniscono due qualità di cipolla: quella "nostrana", e quella "quarantina". Quest'ultima è più precoce e meno resistente nel tempo rispetto all'altra, ha la forma piatta, invece la "nostrana" ha la forma a pera; però per produttività si equivalgono, sono di dimensioni molto superiori a tutte le altre varietà di cipolla, la parte interna è più spessa ed il gusto più dolce.
Per ottenere una cipolla così gustosa naturalmente il lavoro degli orticoltori inizia con la selezione della semente in questo modo; parte delle cipolle vengono mantenute nel terreno fino alla maturazione completa in luglio, momento in cui si scelgono le migliori come forma conservandole in un luogo, asciutto fino verso la fine di settembre. A questo punto si sotterrano leggermente ad una distanza di cm 50 x 40 una dall'altra e si concima come per la semina e per il trapianto.
Prima dell'inverno escono i bulbi che in primavera vanno in semente mettendo all'altezza di circa un metro un fiocco bianco, dentro cui ci sono i granellini che formano la semente. All'inizio di luglio si coglie e, dopo un certo periodo all'ombra, per evitare che il sole l'asciughi troppo, si mette al sole per l'operazione di selezione.

ZUPPA DI CIPOLLE
Affettare le cipolle in gran quantità; appassirle lentamente per due ore con burro, sale e brodo di carne versato un po' alla volta; infine unire altro burro, panna, grana grattugiato, sale, pepe e brodo fino a raggiungere la consistenza desiderata.

[Il Comitato Organizzatore: Polisportiva Bremese]