Cozzo che deriva il suo nome dalle Alpi Cozie, doveva essere in epoca antica un centro di grande rilievo grazie alla sua posizione strategica. Posto infatti sull'antica via che da Pavia portava a Torino, aveva raggiunto in Lomellina un notevole prestigio, divenendo una tappa ambita degli itinerari imperiali. Con il passare del tempo, il progressivo inaridimento dei torrenti che lo
attraversano e il parallelo accrescimento dell'arteria Pavia - Mortara -
Vercelli, hanno progressivamente diminuito il prestigio di Cozzo che
gradatamente ha ceduto il passo a Lomello.
Il Castello di Cozzo risale all'XI secolo, restaurato
più volte nel corso degli anni, appare oggi come un raro esempio di armonia e
gusto. L'ambientazione dell'edificio è molto suggestiva. Attraverso un ampio
portone, un tempo munito di ponte levatoio, si accede all'antico ricetto,
edificio oggi destinato ad abitazioni di servizio. Un ponte in muratura porta
all'ingresso, attraverso il quale si accede al cortile. Al suo interno si trova
un pozzo, mentre in corrispondenza della torre angolare, si può osservare un
affresco con le armi degli antichi feudatari. Alzando lo sguardo, non passa
inosservata la merlatura ghibellina che orna i muri perimetrali e i comignoli di
indiscutibile gusto classico, costruiti recentemente. Dell'atrio le cui colonne
costituiscono gli elementi più antichi del castello, si raggiungono una serie di
sale coperte dalle volte tipiche dell'architettura lombarda dei primi dell'500.
Tutte le sale, oggi adibite a museo, sono state restaurate e arredate con mobili
d'epoca. Molte sono abbondantemente affrescate e conservano ancora oggi i
soffitti originali a cassettoni. Il cortile non molto ampio, è di rara
bellezza. Lungo le pareti che lo delimitano sono visibili numerosi affreschi e
graffiti con motivi ornamentali intersecati da diversi stemmi nobiliari.
Laura Vacchini [informazioni gentilmente concesse da
www.infolomellina.net] |