Le prime testimonianze dell'uomo a Gambolò, lungo la sponda destra del Terdoppio, risalgono a 5500 anni fa. Nei millenni successivi si sviluppano numerosi villaggi nel territorio e nel III secolo a.C. si stanziano popolazioni celtiche. In epoca romana, nel 218 a.C., in prossimità di quello che è oggi il paese vero e proprio si tramanda fosse stato costruito un campo romano da Publio Cornelio Scipione all'epoca delle prime vittorie di Annibale. Tracce romane sono confermate infatti, da alcune strutture che si sono conservate fino ai giorni nostri: il "Cardo" e il "Decumanus", nonché la piazza pressoché centrale o "Forum", tre delle quattro porte originarie, la circonvallazione esterna ed una parte del fossato.
Fin dal basso medioevo, il borgo appartiene ai conti di Lomello. Intorno al XII secolo, viene edificato il castello come vero e proprio receptus medievale: una struttura fortificata, rafforzata da torri, circonda e protegge l'abitazione del signore e un numero imprecisato di piccoli edifici minori (abitazioni di servi e dei contadini, il mulino, il forno, la chiesa e qualche laboratorio artigiano). Risale invece all'epoca viscontea (secoli XIII e XIV), la struttura attuale del Castello. Il complesso di pianta quadrilatera, possiede torri tonde ai quattro angoli e altre quattro torri minori quadrate al centro dei lati, i cui muri hanno una base scarpata e sono coronati da un'ininterrotta merlatura ghibellina. Nel 1573 si avviano le prime ristrutturazioni che possono dirsi concluse nel secolo successivo, quando la struttura ha ormai acquisito l'aspetto definitivo e tutto il complesso castrense è interamente proprietà dei Litta. Vediamo quindi come appare ancora oggi ai nostri occhi: l'ingresso è costituito dallo scenografico portale barocco che porta ancora le insegne del casato cui è dovuta la costruzione. Nell'ala seicentesca del palazzo è ospitato il Museo Archeologico Lomellino in cui è possibile trovare numerosi reperti che testimoniano la presenza umana in Lomellina dal 5500 al 25 avanti Cristo. Sul lato nord, troviamo un ponte in muratura che ha sostituito la torre quadrata centrale. Il fronte occidentale, interamente secentesco, presenta un ingresso pedonale munito di ponte levatoio che permetteva di superare il fossato e che aveva sbocco sul terrapieno posto tra il fossato e la parallela roggia.
Cuore del paese è la piazza principale con eleganti edifici e la Chiesa parrocchiale. Di notevole interesse sono la chiesa di Sant'Eusebio innalzata tra il V ed il VI secolo sopra un tempio romano dedicato a Minerva, una chiesetta dedicata alla "Madonnina" del Terdoppio e la chiesa della Stradella (XVII sec). Vi sono inoltre la chiesa di San Paolo che raccoglie l'omonima confraternita, San Rocco e Santa Maria sede di altrettante confraternite, tutte caratterizzate da riti e tradizioni.
Laura Vacchini [informazioni e immagine gentilmente concesse da www.infolomellina.net] |