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Il nome deriva da Sylva Carbonaria, l'antichissima foresta estesa tra il paese e il Ticino che in parte veniva incendiata per ricavarne carbone di legna. Numerosi ritrovamenti archeologici conservati nel castello Visconteo di Pavia testimoniano che l'origine del paese risalga al periodo imperiale romano. Nell'anno 891, l'imperatore Guido concede l'uso della sylva e del territorio circostante al monastero pavese di Santa Maria Teodata.Nel borgo che in questo periodo prende il nome di Carbonara Laumellorum, viene eretto il monastero di Santa Maria con annesso ospedale, che passerà agli agostiniani di Santa Croce in Mortara nel 1083 . Si narra che nel X secolo la zona fosse infestata da lupi e nel 960 Berengario II, diede l'ordine di abbattere tutte gli animali selvaggi che rendevano impraticabile e pericoloso il territorio. Il nome Carbonara venne assunto da una nobile famiglia pavese che vi esercitò la signoria. Divenuto marchesato successivamente, viene ceduto alla famiglia Malaspina Della Chiesa di Bobbio e quindi infeudato ai marchesi Lunati di Milano per quasi tutto il '600. Per la sua particolare posizione in prossimità delle valli del Ticino e del Po, Carbonara al Ticino è molto spesso teatro di scontri armati durante la prima e la seconda guerra d'indipendenza.
La Chiesa parrocchiale è dedicata a San Giovanni Evangelista e fu eretta nel 1753. L'Annuario Storico - Statistico Lomellino del 1873 riporta che la sua origine risale probabilmente al IV secolo ma l'edificio venne distrutto da una piena del Ticino nei pressi di Carbonara e San Biagio. Al suo interno si trovano quadri ed effigi sacre tra cui una pala in legno del XV secolo attribuita alla scuola del Borgognone che rappresenta una Madonna con Bambino e Santi, e una tela del professor Francesco Sampietro di Garlasco.
Laura Vacchini [informazioni gentilmente concesse da www.infolomellina.net] |
Ultimo aggiornamento (
sabato, 15 ottobre 2005 ) |