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Il Castello di Gambolò (foto), detto anche della Manica Lunga, è di antichissima origine poiché risale al X secolo. Tra il 1412 e il 1475 ne divenne proprietario Antonio Beccarla. Si fece promotore dei primi restauri. In particolare, il castello venne trasformato secondo i canoni tipici delle rocche visconteo – sforzesche. Divenne di pianta quadrilatero/trapezoidale e dotato di otto torri cilindriche, disposte agli angoli e lungo il perimetro difensivo. I muri di cinta furono completati da merli ghibellini; un tempo erano usati come cammini di ronda. Il castello un tempo era circondato da un fossato, pertanto, ad occidente, presenta ancora il ponte levatoio (foto). Durante il XVI secolo, passò di proprietà nelle mani dei Principi Litta. Essi lo trasformarono in una dimora nobiliare, dotata di ampio giardino e con ingresso di rappresentanza. Quest’ultimo si presenta come portale barocco, alla cui sommità vi sono le insegne del casato (foto). Fu collocato al di sopra del ponte levatoio. La residenza dei principi, un vero e proprio palazzo, si trovava nel lato nord dell’edificio primigenio. I lavori di riedificazione voluti dalla famiglia Litta si conclusero durante il XVIII secolo; quando si costruì la galleria della Manica Lunga (foto) e la ringhiera con funzione di belvedere della torre Mirabella (foto). Successivamente, passò nelle mani della famiglia Robecchi Oggi ospita le Scuole Elementari, la Biblioteca Civica, gli Uffici Pubblici ed il Museo Archeologico. Quest’ultimo, in particolare, si trova nell’ala seicentesca dell’edificio.
Per saperne di più: www.infolomellina.net www.comune.gambolo.pv.it
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Ultimo aggiornamento (
mercoledì, 26 ottobre 2005 ) |