| Da Settembre 2004... |
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Che c'azzecca la Befana coi Re Magi?
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 Per comprendere la tradizione della Befana è necessario conoscere gli avvenimenti che caratterizzarono la notte tra il 5 e 6 gennaio dell’anno in cui nacque Gesù.
In particolare, la tradizione cristiana narra che...
proprio durante quella notte, i Re Magi si presentassero al cospetto del Bambin Gesù, ciascuno con un dono prezioso: l’oro, l’incenso e la mirra. L’incontro tra il Redentore ed i tre Re venuti dall’Oriente è chiamato Epifania; termine di derivazione greca che significa apparizione, manifestazione.
Ma è la tradizione popolare dei secoli successivi a narrare una leggenda in cui s’inserisce come protagonista una vecchietta ingenua e generosa chiamata, poi, con il nome di Befana.
La sua storia comincia con l’incontro tra l’anziana donna ed i Re Magi.
Essi stavano recandosi a Betlemme per rendere omaggio al Bambin Gesù e, per essere più sicuri della direzione da percorrere, si fermarono presso un’umile capanna. Ivi chiesero indicazioni alla persona che l’abitava: una vecchina. Ella non seppe dare utili informazioni ai Re Magi poiché non sapeva nulla della nascita del Redentore. Inoltre, preferì non seguirli nel loro cammino poiché impegnata a concludere del lavoro nella sua capanna.
I tre Re, allora, se ne andarono; in quel momento l’anziana donna capì di aver commesso un errore nel non aver prestato attenzione alle loro parole. Così, decise di mettersi in cammino anche lei, nel tentativo di raggiungerli per rendere omaggio al Gesù Bambino.
Tuttavia, non riuscì a raggiungerli; pertanto, si dice che decise di offrire un dono ad ogni bambino incontrato durante il suo cammino, sperando che ciascuno di loro fosse il piccolo Redentore.
Da allora, la voce popolare sostiene che ogni anno, durante la notte dell’Epifania, la buona vecchina vada di casa in casa alla ricerca del Bambin Gesù. Per ogni bimbo che incontra lascia un regalo, se è stato
buono, oppure del carbone, se è stato monello.
Tale leggenda conferma le ragioni per cui l’Epifania è festeggiata in modo diverso, a seconda della Nazione. Inoltre, in passato era una festività sentita di più rispetto al Natale.
In Italia i bambini sono soliti appendere delle calze ai camini, oppure vicino alle finestre, in modo tale che la Befana possa lasciar loro qualche piccolo regalo, oppure dolci e caramelle.
In Francia, la tradizione più antica vuole che nella giornata dell’Epifania si cucini un dolce speciale. Al suo interno si nasconde una fava. Chi ha la fortuna di trovarla dentro la propria fetta diviene il Re o la Regina di questa giornata di festa.
Gli Islandesi sono soliti chiamare il giorno dell’Epifania il Tredicesimo giorno. Infatti, esso è il tredicesimo giorno, se si comincia a contare dal giorno di Natale.
Questa giornata è dedicata all’Addio alle feste natalizie. In particolare, si organizza una fiaccolata, cui partecipano personaggi tipici del folklore islandese, quali il Re e la Regina degli Elfi, e Babbo Natale. La fiaccolata culmina con un grande falò e dei fuochi artificiali spettacolari.
In Spagna, la giornata del 6 gennaio celebra i Re Magi. Infatti, i bimbi spagnoli attendono doni da costoro e, pertanto, la sera precedente sono soliti lasciare una scarpa, un poco d’acqua e di cibo fuori dalla porta delle loro case. La tradizione vuole che i Re Magi lascino dei doni all’interno delle piccole calzature, mentre il cibo e l’acqua serva a ristorare rispettivamente loro ed i loro cammelli.
Inoltre, in molte città spagnole sono organizzati ricchi cortei in cui i Tre Re sono soliti sfilare su meravigliosi carri.
Anche in Germania questa giornata è dedicata all’arrivo dei Re Magi. Di solito sono i preti ed i chierichetti ad andare di casa in casa, recitando versi e canzoni sacre a celebrazione e ricordo dell’Epifania e chiedeno qualche piccola offerta.
Analoga tradizione anche per la Romania, in cui per l’Epifania si celebra la venuta dei Re Magi. In questa nazione, i bimbi sono soliti andare di casa in casa raccontando delle storie ed in cambio ricevono qualche spicciolo. Mentre, i sacerdoti vi si recano per benedirle.
In Ungheria vi è sempre una peregrinazione di bimbi tra le case. Ma essi, solitamente, si abbigliano da Re Magi e portano con loro un piccolo presepe a ricordo degli avvenimenti che caratterizzarono l’Epifania dell’anno in cui nacque Gesù. Anche i piccoli ungheresi ricevono qualche mancia per le loro sacre rappresentazioni.
Infine vi è la Russia, in cui il Natale, per la Chiesa Ortodossa, si celebra il 6 gennaio. Tra tutti Paesi considerati, esso è l’unico con l’Italia ad avere nella propria tradizione il personaggio della vecchietta ingenua e generosa. Infatti, nella tradizione russa esiste una sorta di Befana, chiamata Babuschka. Si dice che l’anziana donna sia solita accompagnare Padre Gelo, quando si reca di casa in casa a portare doni ai bambini.
[Marta Letizia Milani]
[fonti: www.happynoel.net
www.quantomanca.com] |
| Ultimo aggiornamento (
giovedì, 28 settembre 2006 ) |
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