Secondo i medici di base gli abitanti accettano i rischi per lavorare
I dottori coinvolti nell’indagine che dovrebbe ripartire entro l’anno: Abbiamo la sensazione che siano maggiori che altrove certi tumori La ricerca ci dirà se è vero
SANNAZZARO. Si muore prima di fame che di malattia. Sembra essere questo l’approccio dei sannazzaresi di fronte ai dati sullo smog, da cui risulta che il loro paese è stato a gennaio il più inquinato della provincia. Chi abita qui - sostengono alcuni medici di base di Sannazzaro - è convinto di vivere in un’area malsana, ma il bisogno di lavorare è più impellente e spinge le persone ad accettare i rischi. I medici di famiglia, contattati anche per l’indagine sulla mortalità, svolta con l’università, danno dei consigli su come proseguire la ricerca, che il sindaco si è impegnato a far ripartire entro l’anno. Secondo i medici di base contattati, i sannazzaresi sembrano convinti di vivere in un’area ad alto rischio a causa dei molti insediamenti produttivi della zona, ma appaiono anche rassegnati. La gente è anestetizzata dall’abitudine e finisce per delegare ai politici la propria sorte - spiegano i medici - . Alla fine sono pochi a preoccuparsi dell’ambiente. A questo va aggiunto che Sannazzaro è un paese a forte immigrazione: italiani e stranieri che vengono in Lomellina per lavorare nelle industrie della zona. Chi lascia la propria terra per inseguire il lavoro è già preparato al compromesso - dicono i medici - . Magari lo accetta a collo storto, ma pensa di non avere scelta e quindi dopo un po’ nemmeno pensa più al fatto che vive in un posto dove l’aria è inquinata. I medici denunciano anche la carenza di notizie in merito: Al di là dei dati del 2006 sulle polveri sottili (che potete trovare nel sito del Comune, ndr), non sappiamo cosa abbiamo respirato in questi anni né che conseguenze produrrà - spiega uno dei medici interpellati, il dottor Giovanni Corsico - . E’ solo un’impressione, proprio perché non ci sono riscontri, ma mi sembra che a Sannazzaro sia maggiore rispetto alla media il numero di tumori ai reni e di patologie autoimmuni, ma è una sensazione che deve essere confermata o smentita dai fatti. Un’indagine condotta da un’agenzia al di sopra delle parti servirebbe proprio a togliere i dubbi. L’indagine ripartirà con il contributo dei medici e coinvolgendo i sannazzaresi. Il sindaco ci ha contattato tre o quattro mesi fa e noi abbiamo suggerito di non limitare la ricerca a chi è morto, ma di estenderla a tutti i malati di tumori, anche quelli che sono sopravvissuti - spiegano i medici - perché ci farebbe capire con maggiore precisione se in questa zona i tumori sono oltre la media regionale. Dati che si possono trovare ad Anatomia patologica, al policlinico San Matteo di Pavia. L’indagine prevede anche esami spirometrici per capire come stanno i polmoni dei sannazzaresi ed esami sul sangue. Perché l’indagine sia efficace dobbiamo sapere cosa cercare - chiudono i medici - altrimenti non avremo le risposte che aspettiamo.
[Fonte: La Provincia Pavese del 1° febbraio 2006 Sannazzaro rassegnata allo smog di Claudio Malvicini]
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