Nelle righe che seguiranno proverò ad esprimere e sintetizzare l’idea che mi sono fatta sulla figura artistica di Regina Cassolo, considerando anche la bibliografia su di Lei disponibile e quanto ammirabile nel Museo a Lei dedicato nella cittadina di Mede.
L'Aerosensibilità Anticipo alcuni aggettivi, quali emancipata, cosmopolita, eclettica, sperimentalista, attuale che, secondo me, descrivono il suo spirito creativo e riassumono la sua esistenza. Regina, nacque in Lomellina, a Mede, alla fine del XIX secolo. La sua famiglia era estranea alle realtà intellettuali ed artistiche del tempo -il padre era un commerciante di bestiame-, ma non le impedì di coltivare la sua passione per le arti figurative. Infatti, ebbe la possibilità di formarsi all’Accademia di Brera di Milano e proseguire i suoi studi a Torino presso lo scultore Alloati. Sin dalla gioventù, il suo animo la spinse a viaggiare, a conoscere il Mondo e le principali realtà culturali a Lei contemporanee. Partecipò ad eventi artistici di nazionali ed internazionali:
- Biennale di Venezia e Quadriennale di Roma (prima della Seconda Guerra Mondiale),
- Groupe Espace nel Pare de Saint Clou a Parigi e alla Biennale di San Paolo del Brasile (dopo la Seconda Guerra Mondiale).
Inoltre, l’artista, insieme al marito, il pittore Luigi Bracchi, scelse come sua città di residenza Milano; dove morì nel 1974. Regina, durante la sua vita artistica e professionale, fu vicina a movimenti artistici quali il Futurismo, l’Astrattismo ed il Concretismo. Tuttavia, le sue opere soltanto in parte possono risultare influenzate da queste correnti, poiché non aderì mai ad alcuno dei loro Manifesti. Precisamente, i suoi disegni e le sue sculture ne comunicano un’interpretazione personalissima. Ad esempio, la celebre ed apprezzata scultura dal titolo L’Amante dell’aviatore ha soltanto nel titolo e nella scelta dei materiali un accenno al Futurismo. Ciò allude rispettivamente:
- al riferimento al volo, attraverso il richiamo alla professione dell’aviatore,
- alla scelta d’impiegare l’alluminio per la realizzazione della scultura, ossia un materiale moderno, asettico, espressione di forza, resistenza ed eternità.
Ma Regina in quest’opera esprime la femminilità; è scultura dalle linee morbide, carica di sentimento e passione. L’alluminio, poi, riceve plasticità dalle pieghe sinuose con cui l’artista ha voluto curvarlo: il movimento che ne deriva non è brusco e rapido, piuttosto risulta morbido e lento. Analogamente, le sculture dalle fattezze antropomorfe, rispettivamente intitolate La Piccola Italiana e La Danzatrice, sono opere piene di grazia. La scelta di dar loro forma, sempre utilizzando l’alluminio, non le rende fredde; al contrario, rende le due figure femminili leggere, idealizzate ed oniriche. Sono sintesi di movimenti sinuosi, di pieni e di vuoti. Proprio La Piccola Italiana è tutto tranne che un’opera in linea con l’arte di Regime: è invece idealizzazione e trasfigurazione dell’entità concettuale che la caratterizza. Regina era attenta nella scelta dei materiali con cui creava le sue opere. In tal senso fu sperimentatrice sempre al passo con i suoi tempi: i metalli nei primi decenni del ‘900, il plexiglass negli anni ’50-’60, ma anche legno e soprattutto marmo e gesso. Quest’ultimo è materiale con cui ha lavorato moltissimo e con cui è riuscita ad estrinsecare plasticità e malleabilità dalle sue creazioni, quali ad esempio le teste, i fiori ed i bassorilievi. Anche con il marmo ha ottenuto pregevoli risultati: Il ritratto di Mariuccia Rognoni esprime al meglio la serenità di un abbraccio materno, attraverso uno studio sapiente di volumi avvolgenti. Ma ella era davvero padrona della sua arte: gli innumerevoli studi comunicano moltissimo. Hanno la capacità di anticipare chiaramente quella che sarà la realizzazione di alcune sculture celebri. I collages, invece, non sono soltanto una valida forma di sperimentalismo ma vere e proprie opere a cavallo tra la bidimensionalità di un disegno e la tridimensionalità di una scultura. Regina fu un’artista completa e assolutamente degna di questa professione, sintesi di passione, abilità ed elezione. La sua personalità pacata e coinvolgente la inserisce in pieno nella scia di alcune illustri precorritrici dei secoli XVI-XVII quali, ad esempio, Sofonisba Anguissola, Artemisia Gentileschi o Marietta figlia di Jacopo Robusti detto il Tintoretto…
[Marta Letizia Milani]
[Bibliografia: AA.VV. Regina, Casa editrice Electa Milano 1991 A cura di Simona Bartolena, Arte al femminile. Donne artiste dal Rinascimento al XXI° Secolo, pp. 303 e seguenti, in Da Margherita Caffi a Rosalba Carriera, Casa editrice Electa Mondadori 2003. Donne nell'arte in www.romecity.it www.comune.mede.pv.it] |