E’ la provincia peggiore nella differenziata Irrisolto il problema del biossido d’azoto I dati dell’Agenzia regionale dimostrano che le piste ciclabili hanno una densità nelle media
PAVIA. La notizia è positiva, ma dietro alle luci che riguardano la Regione - il costante miglioramento dell’ambiente - ci sono alcune ombre. E per Pavia, in particolare, riguardano rifiuti (la scarsa raccolta differenziata) e l’aria (la presenza inattesa di biossido d’azoto, con percentuali vicine a quelle di Milano città). E’ quanto emerge dal dettagliato Rapporto sullo Stato dell’Ambiente 2005 redatto dall’Arpa. Il documento restituisce - è stato detto in Regione - una fotografia della Lombardia più bella anche se questo non significa che i problemi siano superati. Il Rapporto dell’Arpa, come ogni anno, fotografa la situazione di tutti gli indicatori ambientali della regione, fornendo parametri oggettivi di paragone quanto mai importanti in momenti in cui spesso i cittadini sono bombardati da indicazioni imprecise o allarmistiche. L’Arpa, insomma, permette che le chiacchiere siano zittite dai fatti. Aria inquinata. Si diceva dei dati oggettivi. Ebbene, all’allarme e all’attenzione dei media (e degli enti) al problema dell’inquinamento atmosferico non corrisponde un aumento dei dati negativi, Anzi, per quello che riguarda Pavia le concentrazioni medie annuali di Pm10 sono diminuite dal 2002 al 2005 mentre, ad esempio, per Lodi sono aumentate e anche in modo significativo. Insomma, paradossalmente, Pavia è meno inquinata oggi (o meglio: nel 2005) rispetto al passato. Certo, questi dati - come il numero di giorni di superamento del limite di legge (Pavia è ampiamente sopra i 70 giorni nel 2005: peggio di Varese o Como, ma meglio di Lodi, Cremona o Mantova). Non solo: le concentrazioni di biossido d’azoto (che provano sintomi di irritamento agli occhi e difficoltà di respirazione) sono costantemente in diminuzione negli ultimi 15 anni in Lombardia. Pavia, purtroppo, nel 2005 ma anche nel 2004 è stata ampiamento sopra la soglia media annua. Elettromagnetismo. Anche qui, l’allarme che spesso si registra appare statisticamente infondato: in provincia di Pavia nel 2005 vi è stato un solo superamento di legge per un sito, e comunque, insieme a Lecco, la nostra provinciale è tra le meno a rischio. Ben altra situazione per Milano, Bergamo o Como dove i siti fuorilegge sono tra i sei e i nove. Pavia verde? Altro dato interessante. Pavia, la provincia s’intende, è meno verde di quanto si creda. Ad esempio, se si analizzano, sempre grazie all’Arpa, i dati medi di verde pro capite e di densità di verde urbano (e qui si fa riferimento a Pavia, Vigevano e Voghera), non stiamo per niente bene, superati da Brescia, Cremona, Mantova e Sondrio. Male per i rifiuti. Sui rifiuti sono stati raggiunti i risultati migliori, tanto che la Lombardia si pone come esempio per le altre Regioni italiane. Il Rapporto 2005 conferma il primato lombardo a livello nazionale nella raccolta differenziata, che con un ulteriore incremento del 2,4%, ha raggiunto il 42%, in linea con i migliori risultati europei (1.976.358 tonnellate riciclate su circa 4.735.000). Pavia, però, si fa notare per il dato negativo: intanto, insieme a Mantova, ha il più alto dato di rifiuti pro capite giornalieri (1,51 kg) e la più bassa percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti, appena superiore al 20% rispetto, appunto, al doppio che rappresenta la media regionale. Per dire: Bergamo, Lodi, Lecco e Cremona, più civili e organizzate, superano il 50%, mentre Varese è vicinissima a questa percentuale. In Lombardia l’utilizzo della discarica è ormai residuale (8 impianti) e c’è una netta prevalenza della termoutilizzazione con recupero di energia (13 impianti) e del compostaggio (54 impianti). Questo ha portato la Lombardia all’autosufficienza nello smaltimento e ad una concentrazione dei rifiuti in pochi siti attentamente controllati, a differenza di altre situazioni italiane in cui c’è polverizzazione e scarso controllo. Piste ciclabili. Certo, i circa 38 chilometri di piste ciclabili sono un buon risultato, ma Cremona ne ha di più e Bergamo arriva quasi a 120 chilometri. Siamo, in realtà, nella media con una densita (chilometro per chilometro quadrato) vicino allo 0,5%. Grande distribuzione. Dato interessante, certamente legato all’ambiente, è quello che riguarda la presenza di ipermercati solo e in parte alimentari. Il dato oggettivo ci dice che in Lombaria sono presenti 1.232 supermercati e 107 ipermercati per una superficie totale di 1.559.995 metri quadrati. Nelle province di Como, Cremona e Mantova le superfici degli ipermercati destinati ad alimentari sopravanzano quelle destinate ai non alimentari, mentre nelle province di Milano, Pavia, Sondrio e Varese si verifica l’opposto. (f. ma.)
[da La Provincia Pavese del 15 marzo 2006] |