Solidali con la denuncia fatta da Olduvai Onlus pubblichiamo quanto segue: 

Olduvai Onlus ha esposto denuncia contro ignoti per l’abbattimento di un nido di Cicogna bianca posto su un lampione ai margini dell’abitato di Zerbolò in provincia di Pavia.

L’Associazione Olduvai Onlus, impegnata nella reintroduzione e nella difesa della Cicogna bianca, avvertita da alcuni cittadini di Zerbolò che da settimane seguivano le sorti di una coppia di Cicogne bianche che aveva deciso di nidificare in paese, a pochi chilometri dal Centro Cicogne Cascina Venara, ha esposto denuncia contro ignoti per l’abbattimento del nido e sta raccogliendo informazioni utili all’individuazione del responsabile di tale gravissimo gesto.
In Italia sono presenti solamente 160 nidi di Cicogna bianca. La popolazione italiana è, infatti, la più piccola popolazione presente nei Paesi mediterranei europei e una delle più esigue a livello continentale.

La perdita anche di un solo nido è dunque un evento gravissimo che ha un forte impatto sulla piccola e nascente popolazione italiana, in seguito all’estinzione avvenuta intorno alla fine del ‘600.

Cosa è successo:

A Zerbolò (PV) è attivo il Centro Cicogne Cascina Venara, una speciale struttura finalizzata alla reintroduzione della Cicogna bianca gestita da Olduvai Onlus in partnership con il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino e il Comune di Zerbolò.

Da poche settimane una coppia di Cicogne bianche era impegnata nella costruzione del nido alla sommità di un lampione alle porte dell’abitato di Zerbolò.

Il maschio è un soggetto rilasciato dal Centro Cicogne Olduvai Cascina Venara, un soggetto particolarmente imponente che nelle settimane successive al rilascio aveva spostato il proprio raggio di azione intorno all’abitato di Zerbolò.

Informazioni su Bosforo (è il nome della Cicogna bianca in questione) sono disponibili al seguente sito: www.cicognabianca.it.

La femmina è un animale selvatico arrivato da poche settimane dai quartieri di svernamento africani, attratta dalle Cicogne bianche nidificanti presso il Centro.

Gli abitanti di Zerbolò, orgogliosi per lo straordinario avvenimento, sorvegliavano costantemente il nido.

Questa mattina è stato lanciato l’allarme: in pochi minuti due persone con un camion munito di cestello hanno spazzato via nido e uova.

Da allora le cicogne volteggiano nervose intorno al sito di nidificazione....ormai andato perduto.

La Cicogna bianca è una specie protetta: è una specie inclusa nell'Allegato II della Convenzione relativa alla conservazione delle specie migratrici appartenenti alla fauna selvatica, adottata a Bonn il 23 giugno 1979, e nell'Allegato II del relativo African Migratory Waterbird Agreement, siglato in Olanda il 16 giugno 1995, entrato in vigore nel novembre 1999.

In Europa, la specie viene classificata SPEC 2 Depleted (Criteria: Large historical decline) da BidLife International, a causa del notevole declino registrato tra il 1970 e il 1990 in 14 Paesi.

A livello continentale, la Cicogna bianca è compresa nell'Allegato II della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, adottata a Berna il 19 settembre 1979, e nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE relativa alla conservazione degli Uccelli selvatici.

In Italia, la Cicogna bianca è compresa nella lista delle specie particolarmente protette, anche sotto il profilo sanzionatorio, dall'art. 2 (Oggetto della tutela) della Legge 11 febbraio 1992, n.157 Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio.

Infine, viene classificata quale specie a più basso rischio (LR) nella nuova Lista Rossa Nazionale (LIPU & WWF,1999) nella categoria specie dipendenti da azioni di conservazione (Conservation Dependent), secondo i criteri definiti dall'IUCN - Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

Per avere maggiori informazioni sulla Operazione Cicogna bianca di Olduvai Onlus è possibile visitare il sito web www.cicognabianca.it, il primo sito italiano dedicato alla conservazione della Cicogna bianca.

[Comunicato Stampa
Milano, 4 maggio 2006]