Ma serve davvero la Broni-Mortara?
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Stradella. Domani sera si svolge la tavola rotonda organizzata dal Wwf Oltrepo pavese Ma serve davvero la Broni-Mortara?
STRADELLA. Ma siamo proprio sicuri che una nuova autostrada sia l’iniziativa giusta per l’Oltrepo Paves? E’ il tema di un incontro pubblico organizzato da Legambiente, circolo Jacaranta e dal Wwf sezione Oltrepo Pavese, per domani alle ore 21, a Stradella presso la sala Brambilla del centro culturale polivalente in Via Montebello. La nuova autostrada, uno dei progetti definiti cardine e strategici per lo sviluppo dell’Oltrepo nord orientale, è la Broni-Mortara. Autostrada regionale, di recente appaltata alla Satap ovvero la stessa società che gestisce già la Torino-Piacenza e che, stando alle ultime indicazioni, dovrebbe essere pronta entro il 2012-2013. L’incontro sarà introdotto dagli interventi di Alessandro Confetti, Angelo Maggioni e Gilberto Pacchiarotti mentre nel ruolo di moderatore ci sarà Siro Lucchini, presidente dell’Associazione Comuni Oltrepo Orientale. L’incontro - viene evidenziato dagli organizzatori - è promosso allo scopo di discutere della viabilità dell’Oltrepo Pavese e delle sue criticità, dell’ipotesi di progetto della nuova autostrada Broni/Stradella-Pavia-Mortara, per valutare i pro e i contro di questi e altri progetti infrastrutturali, per confrontarsi e dare giudizi in merito. Qualche anno fa, la prima ipotesi di progetto della autostrada Broni/Stradella-Pavia-Mortara aveva l’ok convinto dai comuni di Broni e di Stradella, ma non quello di piccoli comuni dell’Oltrepo zona di pianura, associazioni degli agricoltori ed ambientalisti. Gilberto Pacchiarotti, leader storico del WWF, infatti, ribadisce i motivi di dissenso: E’ oggettivamente discutibile sostenere che questa autostrada serva per i collegamenti verso Torino ed il Frejus perché va nella direzione della Valle d’Aosta. Inutile puntare di veicolare i mezzi pesanti verso il traforo del Monte Bianco, perché, giustamente, qui il traffico è contingentato - aggiunge Pacchiarotti - ma in compenso si aggiungono problemi, intasamenti ed inquinamento per le zone dell’Oltrepo senza alcun miglioramento nei collegamenti con Pavia e Milano. Ci sono ben altre alternative su cui investire: ad esempio perché, da 30 anni, non si rilancia la ex statale della Valtidone, perché non si adegua una rete ferroviaria insufficiente che, salvo ritardi, obbliga a 45-50 minuti di percorrenza per fare 40 chilometri fra Stradella e Pavia? Scetticismo e preoccupazioni anche dal fronte agricolo, dai residenti di piccoli comuni della zona di pianura ed anche di quelli che già subiscono un forte livello di inquinamento provocato dal traffico lungo la Torino-Piacenza dove, in dieci anni, sono stati realizzati solo poco più di mille metri di barriere fonoassorbenti sul totale di 60 chilometri.
[Pierangela Ravizza] [fonte: La Provincia Pavese di giovedì 11 maggio 2006]
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