Cintra-Merloni contro la Serravalle-Gavio. Oggi si sceglie il promotore del progetto. La Broni-Mortara costerà un miliardo. Via ai lavori nel 2010.
PAVIA. Sarà scelto oggi il promotore della futura autostrada Broni-Pavia-Mortara. Promotore che avrà il compito di redigere il progetto più importante della provincia di Pavia, che complessivamente prevede lavori per circa 970 milioni di euro. Sarà Infrastrutture lombarde Spa, società che ha promosso il bando di gara, ad ufficializzare la scelta. Le offerte pervenute sono due: la prima viene dalla Cintra-Merloni Finanziaria joint venture italo-spagnola, dall’altra da Serravalle e per il gruppo Gavio Satap, che hanno realizzato un’associazione temporanea d’impresa. Chi oggi si aggiudica il progetto preliminare sarà aobbligato a presentarsi alla gara successiva, prevista per l’ottobre prossimo, per la concessione dei lavori. Una gara internazionale dalla quale, anche in questo caso, è la Spagna tra i concorrenti stranieri a farsi avanti. Il duetto Cintra-Merloni è lo stesso che si è proposto, ed ha vinto, il progetto per la realizzazione dell’autostrada, pure regionale, Cremona-Mantova. Due proposte, quest’ultima e quella promossa per la provincia di Pavia, che si potrebbero definire gemelle, non fosse per il leggero anticipo che caratterizza la prima, dettato da due o tre fattori, tra i quali la decisione di ricorrere ad un project puro, cioè senza richiesta di fondi pubblici, la previsione di una tariffa di pedaggio più bassa e il “risparmio” di un anno di tempo sul preventivo lavori. Anche per la scelta del promotore della Broni-Pavia-Mortara, il cui bando si è chiuso il 16 marzo scorso, sono stati presi in esame diversi parametri, ad esempio, oltre all’affidabilità della società, tempi, pedaggi e provenienza dei fondi. Il promotore sarà responsabile della redazione del progetto preliminare che dovrebbe essere preparato entro ottobre - spiega Antonio Rognoni, direttore generale di Infrastrutture lombarde Spa - Da quel momento inizierà la gara per la concessione, una procedura che durerà sei mesi. Quindi dovremmo avere l’aggiudicatario entro aprile 2007, questo assolutamente in linea con i programmi presentati al tavolo territoriale di dicembre. Il promotore, cioè la società che verrà scelta oggi, ha l’obbligo di partecipare alla gara successiva e se nessun’altro si presenterà sarà aggiudicataria dei lavori. L’importo complessivo di 970 milioni di euro coprirà la realizzazione della prima tranche, tra Broni e lo svincolo della A7 - conclude Rognoni - e la seconda che collega la A7 a Mortara sud. Da qui poi è previsto un ulteriore collegamento con la A26. Soddisfazione viene dal presidente della Provincia Silvio Beretta. Non posso che esprimere compiacimento per il fatto che l’accelerazione della procedura consenta a questa Amministrazione provinciale di prendere atto di un primo risultato importante - sottolinea Beretta - Questo è avvenuto dopo il notevole lavoro preparatorio effettuato dal comitato promotore, con tutti i sindaci, enti, imprenditori e agricoltori. Mi riferisco allo sforzo di acquisizione del consenso territoriale, considerato indispensabile dalla Regione. Il percorso che ha portato al bando di gara e alla scelta di oggi era stato precededuto dal altre tappe: Infrastrutture lombarde Spa aveva approvato il progetto di fattibilità del gruppo Gavio a integrazione di quello offerto dalla Regione. E si era fatta anche una previsione per realizzare i buoni propositi venuti a galla nel corso del Tavolo territoriale sulle infrastrutture per la mobilità tenuto a Casteggio, incontro durante il quale, dopo aver annunciato l’approvazione dello schema di convenzione tra Regione e Infrastrutture lombarde Spa, si era azzardato un parallelismo: coniugare la realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova, il cui iter aveva preso il via, con la Broni-Pavia-Mortara, i cui lavori, secondo le previsioni, dovrebbero vedere l’inizio lavori nel 2010. Dopo la scelta del promotore, prevista per oggi, con cui sviluppare il progetto preliminare, verrà bandita la gara per la ricerca del concessionario; si passerà quindi al progetto definitivo; all’impatto di valutazione ambientale; al progetto esecutivo e infine, nel gennaio 2009, si concretizzerà il piano attuativo di esproprio delle aree. Al vertice di Casteggio avevano espresso soddisfazione i sindaci e gli industriali, ricordando come il nostro territorio abbia una carenza cronica di infrastrutture. Di segno opposto invece erano le convinzioni di Legambiente, critica prima di tutto sui costi.
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