Il sindaco Capitelli esaminerà il progetto. Partiti critici: Si muova la Provincia.
La sinistra attacca: C’è un vero e proprio assalto al territorio.
PAVIA. Si muoverà presto, ma solo in sintonia con i commercianti della zona. Queste sono le intenzioni del sindaco Piera Capitelli sul progetto del centro commerciale di Borgarello. Una sorta di stop contro gli entusiasmi di chi vorrebbe la mega-costruzione alle porte di Pavia. Un centro congressi? Già si farà nell’area Neca - assicura Capitelli - E sarà collegato a Milano e Genova. Affronteremo il discorso con i commercianti di Pavia e provincia per vedere quali strategie combinare e come attuarle - prosegue Capitelli - Cosa importante è vedere le cose in un contesto territoriale più ampio, che tuteli i commercianti locali. Pavia intende assumere il ruolo di Comune capoluogo, di guida dello sviluppo del terriorio. Di centro congressi c’è già quello in costruzione all’area Neca - conclude il sindaco - E sarà collegato, diversamente da Borgarello, con Milano e Genova, quindi con il mondo, attraverso la strada ferrata. Sul tema intervengono anche i partiti politici. In alcuni casi anche molto critici. Ferdinando Crovace, segretario provinciale di An parla di progetto datato. Un centro congressi in fase avanzata è già quello dell’area Neca - spiega - progetto sostenuto dalla Banca del Monte e che prevede anche ricettività alberghiera. Vedremo comunque ciò che diranno Regione e Provincia. Anche Graziano Leonardelli va cauto. Bisogna vedere di cosa si tratta veramente - sottolinea - Certo, è interessante l’offerta di 1.500 posti di lavoro per una zona depressa come Pavia. Mi rendo conto inoltre che ci siano anche problemi di impatto ambientale e di consenso da parte di tutti. Io sostengo la necessità del dialogo. Intanto sul progetto deve decidere Borgarello, dopo di chè bisogna puntare al coinvolgimento di tutti - conclude Leonardelli - C’è un problema di viabilità, e c’è anche un centro congressi in fase di realizzazione nell’area Neca. Cose in contrasto che andrebbero conciliate. L’unica soluzione è aprire un tavolo di concertazione che valuti i pro e i contro, ma tenendo in considerazione gli interessi del territorio. Decisamente contraria, così come coerenza impone, è anche la Lega, in questo caso rappresentata dal consigliere comunale Fabrizio Fracassi. Che ricorda: Avevamo già detto di non essere favorevoli a nuovi centri commerciali - L’anomalia è data dal fatto che prima hanno ostacolato il progetto Borgarello, e poi Certosa ne ha presentato uno proprio. Di centri di questo tipo ce ne sono a sufficienza nella nostra provincia. E sulla promessa di assunzione per 1500 persone ho grosse perplessità, perchè se da una parte si acquista personale, dall’altra lo si perde. Critiche a piene mani arrivano dal centrosinistra. Sono estremamente preoccupato perchè vedo un assalto al territorio che dovrebbe preoccupare tutti quanti - commenta Angelo Zucchi, segretario provinciale e parlamentare Ds - Leggo di progetti come quello di Borgarello, o della Certosa, o dell’interporto di Bressana Bottarone, e mi preoccupo. Siamo alla follia imperante. C’è un livello di sostenibilità che dovrebbe indurci a qualche ragionamento - prosegue Zucchi - Approfittiamo del nuovo presidente della provincia per chiedere che si costruisca un piano d’area che metta attorno ad un tavolo tutti i Comuni, e che insieme si stabilisca il limite sostenibile dal punto di vista dello sviluppo del territorio. Fra l’altro queste proposte di centri commerciali vengono avanzate quando in Regione non è più disponibile un metro quadrato disponibile, ed è scandaloso che sorgano su terreni agricoli con strumenti che sfuggono alla programmazione dei Prg. Carlo Porcari, consigliere regionale, se possibile rincara la dose. Prendo in parola il sindaco quando assicura che si tratta solo di una presentazione del progetto in nome della trasparenza - sottolinea - Certamente non cambia il mio giudizio sul rischio che questo intervento può generare su quest’area sensibilissima della provincia di Pavia. D’altro canto questo non è l’unico intervento sul quale è necessario mettere la lente di ingrandimento. Ciò che si rischia è la prostituzione del territorio per recuperare risorse che sono state tolte in questi anni ai comuni. Infine Daniele Bosone, segretario provinciale e parlamentare della Margherita, inizia con una battuta: A volte ritornano. E prosegue: Ritengo l’operazione assolutamente insostenibile e inaccettabile. Non tiene conto del territorio su cui questo centro va a inserisri. Abbiamo bisogno di una programmazione che è mancata in questi anni da parte della Provincia, e penso che gli enti locali, coordinati da Piazza Italia, debbano farsi promotori di una concertazione territoriale, altrimenti i piani d’area rimangono parole al vento.
[DONATELLA ZORZETTO] [Fonte: La Provincia Pavese venerdì 2 e sabato 3 giugno] |