Capannoni sequestrati e 4 denunciati Sono stati posti i sigilli anche a un deposito controllato a Gambolò.
CASTELLO D’AGOGNA. Rifiuti speciali stoccati fuorilegge e trasportati come normale merce, senza compilare i documenti necessari. La guardia forestale ha sequestrato una ditta di Castello D’Agogna, in via Milano e un capannone a Gambolò, in viale Industria, denunciando quattro persone per il reato di traffico illecito di rifiuti speciali e per deposito incontrollato di rifiuti. L’operazione è stata condotta dal nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Pavia, coordinato dal vice questore aggiunto Francesco Melosu, su segnalazione della Provincia. Durante una serie di indagini contro il traffico illegale di rifiuti, la forestale ha trovato uno stabilimento e un capannone non autorizzati alla gestione dei rifiuti: la ditta Eleven di via Milano a Castello D’Agogna, e un capannone in viale Industria 29 a Gambolò, che in parte veniva affittato alla Eleven per lo stoccaggio. Negli immobili - messi sotto sequestro penale - sono stati rinvenuti ingenti quantitativi di rifiuti, prodotti dal trattamento meccanico di altri rifiuti (beni cosidetti durevoli, frigoriferi fuori uso e altre tipologie). E’ stato verificato che i responsabili erano sprovvisti delle necessarie autorizzazioni e comunicazioni. Secondo le accuse, nella movimentazione dei rifiuti le ditte usavano, per eludere i controlli, documentazione non conforme alla legge. In pratica, sempre in base alle accuse, mettevano in atto un giro bolla: non venivano allegati i formulari specificamente richiesti dalla normativa, ma i rifiuti venivano trasportati con normali documenti di trasporto. Sono stati denunciati il titolare della Eleven, R.F., 62 anni di Saronno. E ancora E.S. 49 anni, di Vigevano, titolare di una ditta vigevanese specializzata nel recuperi di rifiuti, la Serati. Denunciati anche i titolari di una ditta di autotrasporti di Somma Lombardo, in provincia di Varese: il marito E.M. 49 anni, e la moglie A.M. 53 anni. In fase di valutazione la responsabilità del proprietario del capannone di Gambolò. Le indagini non sono concluse, anzi promettono sviluppi a largo raggio: sono finalizzate a chiarire del tutto i confini di un traffico di rifiuti che dovrebbe estendersi a tutto il Nord Italia. Sarebbero in arrivo un ’altra decina di denunce, con accuse come la truffa e l’associazione per delinquere finalizzata appunto al traffico abusivo di rifiuti.
(a.m.) [fonte: La Provincia Pavese del 23 luglio 2006]
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