Zerbolò come altre località italiane sono solite celebrare la giornata del 24 agosto che la liturgia cristiana dedica a SAN BARTOLOMEO apostolo.
La tradizione vuole che Bartolomeo fosse uno dei dodici apostoli. Egli era originario della Galilea, in particolare della città di Cana. Fu l'apostolo Filippo a metterlo in contatto con Gesù. Dopo l'Ascensione del Signore, egli fu tra i predicatori del Vangelo che andarono verso Oriente e precisamente in India ed in Armenia. Ivi, tuttavia, le sue parole furono viste come un grave pericolo dalle autorità locali e, pertanto, fu imprigionato, sottoposto alla tortura della scorticazione e, infine, decapitato.
Nei secoli successivi, le sue spoglie subirono vicende travagliate poiché prima furono trasportate nelle città orientali di Martyropolis, Maiafarqin e Darae, in seguito giunsero a Lipari, quindi a Benevento e, infine, a Roma nella chiesa a Lui dedicata nell'Isola Tiberina. Proprio nella Città Santa della Cristianità, le sue spoglie furono protagoniste di ulteriori avvenimenti:
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alla metà del XVI secolo, furono momentaneamente trasferite nella basilica di S. Pietro, a causa di un’inondazione del Tevere che sommerse l’isola Tiberina;
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durante l’occupazione franco-napoleonica, alla fine del ‘700, esse mutarono ancora una volta sede e finirono nella chiesa di Santa Maria in Transtevere in cui, ancoraggi, nella Domenica in Albis, si mostra una reliquia di questo apostolo martire. Vi sono, inoltre, sue reliquie custodite in diverse chiese europee, quali la cattedrale di Francoforte sul Meno, la certosa di Colonia, la cattedrale di Canterbury, ma anche in luoghi di fede come il monastero di Lune vicino a Luneburg.
E' patrono dei macellai e dei conciatori.
[Marta Letizia Milani] [fonte: biografia san bartolomeo in www.enrosadira.it]
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