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In canoa per il fiume malato.   PDF  Stampa  E-mail 

Campagna di sensibilizzazione sui problemi del Po
L’iniziativa si tiene oggi lungo il Ticino nel tratto compreso tra Vigevano e Pavia

PAVIA. Operazione Po 2006. Questo il nome della campagna di denuncia e sensibilizzazione sui problemi del fiume che dà vita all’intera Pianura Padana. E tra le varie iniziative in programma, oggi si tiene un tragitto in canoa lungo il corso del Ticino, appunto uno dei maggiori affluenti del Po, da Vigevano a Pavia, allo scopo di toccare con mano lo stato di salute del fiume malato. Organizzatore dell’evento è il circolo Colibrì di Cilavegna, associazione lomellina affiliata a Legambiente.
La partenza è fissata da Vigevano alle 9; l’arrivo è previsto per le 15.30 all’Imbarcadero di Pavia, dunque con un percorso complessivo che toccherà circa sei ore. Le canoe, nel loro tragitto, saranno affiancate da un gruppo di ciclisti, che avanzeranno in bici lungo l’argine. Un gruppo di trattori, infine, saluterà la partenza del gruppo.
 Giovanni Fiore, presidente del circolo Colibrì, spiega origini e finalità della manifestazione. Il progetto è il proseguimento dell’Operazione Po, nata l’anno scorso - dice - In generale, si tratta di un tentativo di catalizzare l’attenzione della gente sui problemi del fiume. L’anno scorso abbiamo organizzato una discesa del Po, dal ponte della Becca di Pavia fino alla foce. Quest’anno, invece, abbiamo pensato al Ticino, dato che è uno dei suoi più grandi affluenti.
 Ma quali sono le principali problematiche del fiume? Tutti si accorgono della carenza d’acqua, soprattutto in estate - prosegue Fiore - Ma questo non è il problema, bensì un sintomo. I problemi sono l’inquinamento, i continui prelievi, la necessità di sfruttare le acque per l’energia elettrica. Oltre, ovviamente, agli scarichi delle case, che sono il problema all’origine. Per questo, noi cerchiamo di stimolare le volontà politiche, sensibilizzandole sul problema, dato che i beneficiari del fiume, alla fine, sono indistintamente tutti i cittadini.
 Al termine del percorso, all’Imbarcadero di Pavia sarà presente Pinuccia Balzamo, assessore al Lavoro e alla Formazione professionale del Comune pavese.
 L’iniziativa - spiega Balzamo - è nata allo scopo di attirare l’attenzione sul pessimo stato dei nostri fiumi. Molti sono in condizioni disastrose. Negli ultimi anni, infatti, si è cercato di migliorare i problemi delle acque marine, ma sui fiumi c’è ancora molto da fare. E i prelievi dissenati sono tra le prime cause della crisi. In questo senso, è un bene che anche alcuni agricoltori abbiano aderito alla manifestazione.
 Tra le maggiori cause dell’attuale degrado del fiume, c’è l’immissione delle acque del torrente Arno, nel sud della Provincia di Varese, che convoglia gli scarichi del varesotto (400 mila abitanti equivalenti), non adeguatamente depurati dall’impianto di trattamento di S. Antonino. Legambiente è intervenuta più volte con esposti inviati alla Procura di Busto Arsizio affinché i responsabili del questo fenomeno diinquinamento idrico paghino per troppi anni di irresponsabili inadempienze.
 Uno dei problemi decisivi - spiega Massimo De Paoli, di Legambiente Pavia - è la mancanza di armonizzazione tra le politiche delle Regioni che si affacciano sul fiume. In Lombardia, per esempio, ci sono meno iniziative rispetto a Veneto e Piemonte. Perciò è molto sentita l’esigenza di una politica comune.
 L’iniziativa di oggi ha poi visto la collaborazione del Wwf lomellino, che ha sottolineato come la mancata gestione integrata delle acque è il vero problema dei nostri fiumi, non la scarsità di pioggia. Per questo, servirebbe un’autorità riconosciuta, che possa realmente governare la politica dell’acqua a livello di bacino idrografico.


[Davide Galli]


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