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Autostrada Broni-Mortara: quale partecipazione?   PDF  Stampa  E-mail 

Le associazioni ambientaliste già due anni fa avevano chiesto di poter essere presenti alle riunioni del Comitato Promotore dell’autostrada Broni-Mortara, ma il Presidente della Provincia di Pavia che lo gestiva, ritenne nel 2005 al momento, non appropriata la partecipazione. Abbiamo allora cercato di sfruttare altre occasioni di partecipazione e, il 15 dicembre 2005 a Casteggio, Legambiente presentò, al Tavolo di Confronto per l’Accordo Quadro per lo Sviluppo Territoriale, una dettagliata relazione sulle criticità dell’opera a cui comunque non si dichiarava pregiudizialmente contraria.

Ora a distanza di un anno, si stanno accelerando i tempi per cercare l’assenso sul progetto preliminare della Broni-Mortara e venerdì 27 ottobre ci sarà una riunione dei sindaci in Provincia. Gli elaborati del progetto, elaborato da poco, sono stati depositati, per la consultazione anche in un sito internet. A questo sito si accede però con password e sembra si possa visualizzare solo la tratta a cui il comune appartiene, delle tre in cui il progetto è suddiviso. Affrontare un argomento così complesso come un’autostrada non è certo semplice e ci piacerebbe sapere quanti comuni, soprattutto di piccole dimensioni, sono riusciti ad accedere al sito, a scaricare il materiale, a stamparlo, o quanti sono riusciti a distribuire gli elaborati ai consiglieri per un parere o ai cittadini per una corretta informazione prima di venerdì.
Se questo è il modello di partecipazione che Regione e Provincia vogliono portare avanti, siamo preoccupati, perché molto lontano dall’idea di partecipazione che bisognerebbe seguire per un’opera così importante ed impattante sul territorio, oltretutto in una situazione caratterizzata da un quadro istituzionale ed economico sociale che possiamo sintetizzare come segue:

  • Enti Locali:
    - riduzioni nel trasferimento dei finanziamenti pubblici;
    - Ici, principale risorsa libera da vincoli di destinazione (quindi incentivo all’estensione delle aree edificabili);
    - scarso potere di contrattazione (in particolare nei piccoli comuni), sia tecnico, sia economico nei confronti di promotori immobiliari;
    - nessun veero potere di concertazione delle infrastrutture d’interesse sovracomunale, che spingono i Comuni solo a richieste frammentate di compensazioni;
  • Strumenti urbanistici:
    - piani urbanistici intesi essenzialmente come strumenti per autorizzare nuovi volumi edificabili;
    - previsioni di sviluppo insediativo quasi sempre prive d’analisi seriamente fondate;
    - requisiti conoscitivi dei piani e delle varianti generali aggirati o interpretati in modo burocratico dalle parti istituzionali in causa e con deroghe quasi infinite;
    - ricorso generalizzato a varianti parziali, con le quali vengono assunte gran parte delle decisioni che contano;
    - partecipazione vissuta come ostacolo e rallentamento;
  • Chi decide
    - solo formalmente i Comuni in quanto le decisioni vengono assunte altrove e gli esiti sono evidenti: consumo di territorio per la costante ricerca di suoli a minor costo e con minori vincoli, moltiplicazione delle esternalità negative, assenza di economie di scala.

A fronte di questa situazione Legambiente della Provincia di Pavia chiede alle istituzioni di:

- recuperare le funzioni di pianificazione e programmazione a tutti i livelli;
- attivare occasioni di confronto e verifica per la piena
   attuazione dei contenuti di sostenibilità dei progetti e  dei programmi;
- selezionare le priorità di nuovi importanti interventi sul
  territorio tenendo conto delle reali disponibilità finanziarie ed in base:

  1. alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS);
  2. all’attento esame del rapporto costo-beneficio di ogni intervento;
  3. alla coerenza di ogni intervento con gli obiettivi generali e di sistema da perseguire specifica attenzione al recupero e miglioramento della qualità del territorio, dell’ambiente e del paesaggio, all’efficienza e alla sicurezza delle infrastrutture esistenti;
 4. all'individuazione di corretti momenti di partecipazione, per individuare soluzioni credibili, trasparenti ed adeguate ad affrontare e risolvere, in termini di sostenibilità, i problemi che il territorio pavese sta attraversando.

Info:

[Comunicato stampa di Legambiente Provincia di Pavia del 26 ottobre 2006] 

Ultimo aggiornamento ( venerdì, 27 ottobre 2006 )

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