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Il Comitato per la salvaguardia ambientale territoriale trasmette il seguente comunicato:

COMITATO PER LA 
SALVAGUARDIA AMBIENTALE TERRITORIALE

Sannazzaro, 2.11.2006

E’ iniziata da qualche settimana una nuova raccolta di firme per una

Petizione Intercomunale promossa dal “Comitato per la salvaguardia ambientale territoriale”
e sostenuta dal locale “Circolo l’Airone – Legambiente della Lomellina”,
nei Comuni di: Sannazzaro de’ Burgondi, Ferrera Erbognone, Scaldasole, Dorno e Gropello Cairoli.

Questa iniziativa è stata anche sollecitata dagli abitanti, sempre più esasperati dalle
continue emissioni gassose inquinanti da idrocarburi provenienti in modo ormai costante dalla zona della Raffineria E.n.i.

Naturalmente stiamo parlando di un’area già dichiarata ad “alto rischio ambientale” e sanitario. Le adesioni stanno pervenendo numerose, ma chiunque voglia aggiungere la propria può farlo presso negozi, bar, edicole o la sede del Circolo l’Airone ospitata presso la Biblioteca Civica di Sannazzaro e la Biblioteca Civica di Ferrera Erbognone. Dall’estate 2005, si ripetono questi miasmi inquinanti che inizialmente erano soprattutto notturni e che ormai vengono avvertiti costantemente, anche nei paesi limitrofi come Scaldatole, Valeggio, Dorno e Gropello Cairoli. Si presume che con la bassa pressione dell’autunno questi fenomeni si acuiscano. Non avvertiamo che le Amministrazioni locali ed in particolare quella di Sannazzaro si sia mossa da due anni a questa parte o lo stia facendo ora con risposte convincenti. Lo stesso Assessore all’Ambiente, Amos Schiaretti, nel periodo estivo, in cui maggiormente i miasmi erano percepiti con il conseguente ricorso a cure mediche dei cittadini (a causa delle irritazioni che coinvolgevano occhi e apparato respiratorio), rispose, sollecitato da un’interpellanza fatta da gruppi dell’Opposizione in C.C., che “a lui non risultava niente ed era tutto regolare…”. BASTA ESSERE PRESI IN GIRO!!! La sudditanza dell’Amministrazione Comunale di Sannazzaro verso il “colosso E.n.i.” è evidente in tutti suoi aspetti testimoniati dai seguenti fatti: 1. Prescrizioni atte alla salvaguardia della salute dei cittadini del Decreto Ministeriale disattese (compensazione ambientale), 2. Indagine epidemiologica interrotta, 3. Totem computerizzato di monitoraggio spesso fuori uso, 4. Commissione di vigilanza raffineria, presieduta dal Sindaco, colpevolmente inerte di fronte all’emergenza ambientale. Attendiamo la risposta da parte dell’Amministrazione, i cittadini la stanno dando con le loro firme. Noi nel frattempo ci siamo attivati allargando l’opinione pubblica in modo da amplificare il disagio a livello nazionale.