L’abbazia di San Pietro, risalente all’anno 1000, fu ricostruita per volontà della confraternita degli Olivetani, intorno alla metà del 1500. Fu radicalmente restaurata un secolo dopo, in seguito allo smantellamento delle fortificazioni sabaude. Il corpo principale si sviluppava intorno ad un chiostro intorno cui erano collegati anche altri fabbricati ed il giardino terrazzato. Della chiesa non resta più nulla, se non la cripta ed alcuni piccoli archi in stucco sul muro nord (foto). Nella fase di maggior splendore, l’abbazia fu completa e ben articolata al proprio interno. Si suppone che i suoi spazi interni fossero così suddivisi: a pian terreno, vi erano i locali comuni, quali la sala capitolare, il refettorio, lo scriptorium e l’erboristeria-farmacia; al primo piano, si trovavano l’appartamento dell’abate e le celle dei frati. Ad ovest del corpo principale, vi erano i locali di rappresentanza e, da essi staccata, la foresteria. Vi era, poi, una parte rustica con mulino, forno, officina, granai e stalle etc. e i sotterranei con magazzini, dispensa, cantina e cucina (foto). Attualmente, parte dell’edificio è sede del Municipio di Breme e parte ospita le Scuole. Per saperne di più: www.comunebreme.it Gli Olivetani sono ramo dell'ordine dei benedettini, propriamente Congregazione di S. Maria del Monte Oliveto. Il movimento ebbe origine in Toscana. Qui un primo gruppo si riunì nel monastero di Monte Oliveto, per iniziativa del beato Bernardo Tolomei (1272-1348), ricevendo l'approvazione del vescovo di Arezzo nel 1319. Rispetto alle abbazie benedettine, quelle degli Olivetani sono meno indipendenti tra loro. Infatti, i nuovi cenobi che ebbero origine dall'abbazia di Monte Oliveto si chiamavano semplicemente loca (in latino, luoghi). Su di essi non presiedeva un abate, titolo riservato solo al superiore di Monte Oliveto, ma un priore. Già nel 1450 i monasteri olivetani erano trecentosettantanove. Dopo la ripresa del secolo XIX, gli Olivetani hanno conosciuto una considerevole diffusione, in Italia, Francia (a Le Bec), Inghilterra, Messico e Guatemala. Per saperne di più: www.sapere.it
Il Battistero è gioiello dell' architettura romana paleocristiana; ha struttura poligonale. Edificato con materiali tradizionali, laterizi misti a ciottoli di fiume, fu intonacato in tempi successivi. L'interno è stato profondamente snaturato dai restauri di fine ‘800. La volta è stata spaccata per inserirvi una piccola lanterna; la pavimentazione è stata rialzata per coprire la vasca battesimale; una delle pareti è stata eliminata per mettere questo edificio in comunicazione con la chiesa adiacente. Sul lato est vi è una piccola abside, ora unita alla chiesa, che forse doveva costituire il nartece d’ingresso al battistero. In architettura, atrio addossato alla facciata delle basiliche paleocristiane o talvolta interno all’edificio stesso, riservato in origine a catecumeni e penitenti. Per saperne di più www.comunebreme.it www.lomellina.pv.it
La cripta dell’Abbazia di San Pietro risale al 1000 . Ad essa si accede da un'ingresso sul lato posteriore del fabbricato, scendendo le due rampe di scale che, nel Seicento, furono ricavate nello spessore del muro. Vi è anche una seconda scala di accesso che, però, si trova in un cortile privato, adiacente all'abbazia. L’interno misura circa 66 metri quadrati ed è diviso in tre piccole navate da quattro colonne in pietra e da quattro pilastri in laterizio. Vi sono rimaneggiamenti tardo settecenteschi che interessano il muro occidentale, i pilastri e le volte sovrastanti. Per saperne di più:www.comunebreme.it |