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Pierina - Candia Lomellina   PDF  Stampa  E-mail 
Il Rogo della Pierina è avvenimento che si celebra tutti gli anni, a Carnevale dopo la sfilata. Si ricorda il martirio, avvenuto nel 1617, di una fanciulla candiense di nome Pierina: un’eroina, suo malgrado, che visse nei burrascosi anni della prima fase della guerra del Monferrato (1612-1617). Personaggio la cui esistenza è frammista a leggenda; la tradizione vuole che soltanto diciassettenne, con gesto coraggioso, tradisse, in favore dei Piemontesi, i dominatori Spagnoli, che a quel tempo occupavano le terre lomelline. In particolare, nel 1617, Candia Lomellina era territorio sottoposto alla dominazione spagnola. Ma essendo al confine con il Piemonte in mano ai duchi di Savoia, viveva costantemente presidiata dalle guarnigioni. Infatti, gli spagnoli, acerrimi nemici dei piemontesi, vivevano nell’assillo di costoro. Temevano che in qualunque momento, i Piemontesi avrebbero potuto invadere i loro territori, oltrepassando il confine naturale stabilito dal fiume Sesia. Pertanto, scaramucce e piccoli conflitti armati erano da sempre all’ordine del giorno in questi territori. In tale scenario, i Candiensi subivano le angherie di entrambi gli eserciti. Ma soprattutto erano vittime dei soldati spagnoli che si comportava con la violenza e la prepotenza tipica di chi, con la scusante di difendere delle terre, in realtà le occupa con spirito conquistatore. Ecco che Pierina si convinse che la soluzione di ogni conflitto si trovasse nel passaggio dalla dominazione spagnola a quella piemontese. In particolare, l’occasione che la rese un’umile ed inconsapevole eroina le si presentò per caso. Precisamente, nella giornata di martedì grasso 1617, ella si era recata in un bosco a raccogliere legna e qui vi incontrò un Caporale Maggiore dell’esercito spagnolo. L’uomo era ubriaco fradicio e fu sedotto dalla semplice bellezza della ragazza. Ella non potendosi ribellarsi alle avances non propriamente garbate di costui, tuttavia colse l’occasione per strappargli delle confidenze. Venne a sapere che quella notte, nessuno avrebbe presidiato il ponte sul Sesia. L’esercito spagnolo al completo, infatti, aveva deciso di prolungare i festeggiamenti del martedì grasso anche durante la nottata. Decise allora di informare i presidi piemontesi che stanziavano dall’altra parte del fiume. Così, durante la notte, questi riuscirono ad entrare a Candia, sorprendendo le pattuglie spagnole che gozzovigliavano. Ma il conflitto non ebbe l’esito sperato dagli abitanti del paese. Infatti, gli spagnoli non si arresero e respinsero i piemontesi. Pierina, riconosciuta dal Caporale Maggiore fu immediatamente messa a morte con l’accusa di alto tradimento. Morì sul rogo, ma la tradizione racconta che ella, giovane e semplice contadina, non si ribellò all’atroce destino: vi andò incontro con profondo spirito di martirio. La guerra del Monferrato ebbe origine nel 1612, dopo la morte senza eredi legittimi di Francesco Gonzaga. Per la successione nei territori di Mantova e Monferrato, a lui appartenuti, si scontrarono Carlo Emanuele I, duca di Savoia, e Ferdinando Gonzaga, fratello del defunto Francesco. Il primo vantava delle pretese ereditarie tramite una sua nipote, Maria Gonzaga, figlia della sorella Margherita e di Francesco IV Gonzaga Nevers. Vi fu una prima fase del conflitto tra il 1612 ed 1617 che terminò con la sconfitta dei Savoia per intervento delle truppe spagnole. Una seconda ed ultima fase avvenne tra il 1627 ed il 1631, anno della pace di Cherasco. Con questa si stabilì che: • i Savoia avessero il Monferrato, • i Gonzaga Nevers, invece, governassero su Mantova, • la Francia, che nel frattempo aveva approfittato del conflitto, occupasse le fortezze di Casale e di Pinerolo. Per saperne di più: www.sapere.it

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