Il dottor Francesco Saverio Robustelli Della Cuna nasce come ricercatore farmacologo. Spinto dalla famiglia, apre al pubblico una farmacia (la Farmacia-Erboristeria Robustelli, di Gravellona Lomellina). Affascinato fin da giovane dalle caratterizzazioni degli aromi, fra cui anche quello del riso, Saverio era inizialmente un bevitore occasionale di tè. L’incontro con questa bevanda ha inizio intorno al 2003, quando sua madre, che frequenta una teeria-erboristeria, gli porta una bustina di tè nero aromatizzato alla violetta (un tè commerciale, ben diverso dai tè che Saverio avrebbe imparato a conoscere col tempo). Incuriosito, lui stesso si reca nella teeria, dove acquista un tè di qualità analoga.
È così che nasce l’amicizia con la gestrice del negozio e l’interesse per il tè, a cui la ragazza lo ha iniziato. Iniziano le prime letture e i primi studi, che Saverio conduce dando fondo a tutte le proprie conoscenze da ricercatore e da chimico. Nel 2006 Saverio, su proposta dell’amica, si fa inviare da un buon importatore i suoi primi cinque tè, i quali riscuotono, nel settembre del 2006, un grande successo.
Saverio inizia a viaggiare per fiere e degustazioni e a procurarsi tè sempre diversi, non limitandosi ad un solo importatore ma anzi alla continua ricerca di aromi per lui ancora inesplorati (e quando si parla di tè, per noi occidentali l’“inesplorato” è ancora notevole!). Superati i tè aromatizzati, Saverio scopre la magnificenza di fragranze e sapori nascosta dietro tè particolari ma apparentemente semplici. L’incontro con il tè è, anche per molti suoi clienti, una grande scoperta. Spesso succede che un cliente entri nel negozio chiedendo il classico tè nero fermentato o qualche tè aromatizzato molto commerciale e che si trovi ad uscirne dopo aver scoperto, grazie al profumo che emana dalle giare ed alle appassionate parole di Saverio, qualche speciale tè verde non fermentato. Noi italiani siamo abituati a bere tè dolce accompagnato da biscotti solo a colazione o a merenda, ma in realtà il tè è la bevanda più diffusa al mondo dopo l’acqua. I cinesi da cinque millenni bevono tè a qualsiasi ora, pasteggiano a tè ed abbinano qualità differenti di tè (anche salati) ad ogni cibo.
Questo è il modo di conoscere il tè che Saverio cerca di proporre, ponendo l’accento soprattutto sul divertimento nel creare cibi aromatizzati col tè e nell’abbinare qualsiasi cibo ad un tè diverso, sbizzarrendosi e assecondando i propri gusti personali.
Esistente in tre varietà differenti (bianco, nero e verde) e presentato nel mondo sotto circa 3000 forme diverse, il tè deriva da una sola pianta, che si chiama Camellia Sinensis. Tutte le varietà rinvenibili in commercio si differenziano “solo” per la lavorazione. Il tè nero è quello più diffuso in Occidente e il preferito dagli inglesi ed è un tè fermentato (questo significa che le foglie vengono semplicemente fatte ossidare lasciandole a contatto con l’ossigeno e poi macinate). Il tè verde è il tè originario, prodotto facendolo essiccare e quindi cuocendolo (per torrefazione o al vapore) per evitarne la fermentazione. Le foglie non vengono macinate ma arrotolate. Il tè bianco, infine, è il più pregiato. Esso non subisce alcuna lavorazione: vengono raccolti solo i germogli, che vengono asciugati e fatti essiccare.
Il tè veniva da noi considerato una spezia al pari di caffè e cacao ed era venduto dagli speziali, ma in un momento come questo, in cui la gente presta attenzione a benessere, fitness, wellness e quant’altro, s’inizia anche ad andare alla riscoperta delle proprietà di una bevanda come il tè. Oggi la scienza dimostra ciò che la saggezza popolare già conosceva, e cioè che il tè può dare grandi benefici nella prevenzione di malattie cardiovascolari, tumorali e anche infettive. Test in vitro hanno addirittura provato l’efficacia di alcune sostanze contenute nel tè contro cellule tumorali già esistenti. Ma la caratteristica principale del tè è il suo alto contenuto in antiossidanti: il tè è, infatti, ricco di polifenoli, di cui la maggior parte sono flavonoidi utilissimi nella lotta ai radicali liberi e per il benessere generale dell’organismo. Perché dunque limitarsi a tenere una semplice farmacia? Saverio non ha dubbi: il suo sogno è quello di aprire un giorno (insieme all’amica) una teeria!
Articolo di Emanuela Angius
1 Febbraio 2007
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