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Autostrada Broni Mortara...
un'opera assolutamente necessaria
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assolutamente inutile e dannosa
  

Da Settembre 2004...
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AUTOSTRADA - Articoli da La Provincia Pavese - 9 marzo 2007   PDF  Stampa  E-mail 

Autostrada non necessaria per le aziende
La Fit-Cisl presenta a Bressana i dati finali del sondaggio «Priorità al potenziamento della rete viaria già esistente»

 VOGHERA. La Broni-Pavia-Mortara non piace alle aziende locali, che preferirebbero il potenziamento delle infrastrutture già esistenti. L’esito finale del sondaggio promosso dalla Fit-Cisl fra 150 realtà produttive della provincia, conferma la tendenza già emersa a metà percorso: la nuova autostrada regionale figura solo al sesto posto fra gli interventi considerati prioritari per dare più competitività alle imprese.
 I risultati sono stati presentati ieri mattina a Bressana da Dario Balotta, segretario generale lombardo della Fit-Cisl: l’incontro si è svolto nella saletta associazioni attigua al palazzo del Comune, di fronte a numerosi esponenti dei comitati ambientalisti che compongono il fronte del no all’autostrada, e ad alcuni consiglieri comunali.
 Quattro le domande formulate dalla società «Telecontatto» a 150 titolari di aziende della provincia. Dalle risposte, è emerso che il traffico rappresenta un problema solo per il 48% degli imprenditori, dunque meno della metà. Quanto alla competitività e agli interventi necessari per migliorarla, la necessità di autostrade è relegata al sesto posto (con il 53% di gradimento), mentre in cima (con l’81% delle preferenze) c’è il miglioramento della rete stradale già esistente, in seconda posizione una maggiore flessibilità del mercato del lavoro (74%), in terza la formazione professionale (71%), in quarta l’accesso al credito (69%) e in quinta il potenziamento della rete ferroviaria (56%). Seguono poi le aree industriali attrezzate (44%), il supporto all’import-export (38%), gli insediamenti universitari (39%), e le piattaforme logistiche (33%).
 La Broni-Mortara suscita scarso interesse nelle aziende anche per quanto riguarda l’eventuale co-partecipazione alla sua futura realizzazione: soltanto il 6% si è detto disponibile a farvi confluire propri capitali, mentre l’89% ha risposto picche e il 5% si è mostrato incerto (con il quarto quesito si chiedeva di motivare la partecipazione o non partecipazione al finanziamento del progetto).
 «Da questi dati, a campione ultimato - ha evidenziato Dario Balotta - risulta che non corrisponde al vero quanto sostenuto dall’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, secondo il quale la nuova autostrada è indispensabile all’economia locale. Emerge, semmai, con chiarezza - ha aggiunto il dirigente sindacale Cisl - che la manutenzione della rete viaria esistente è il problema principale e che il potenziamento delle ferrovie viene prima di quello delle strade. La Regione Lombardia, dietro i continui proclami sulle grandi opere, nasconde enormi difficoltà nella gestione dei problemi della mobilità».

 
IL FRONTE DEL NO
«Creerà solo guai»

 BRESSANA. Il fronte del no all’autostrada torna a farsi sentire ribadendo la propria contrarietà al progetto, pure fresco di approvazione da parte della Conferenza dei servizi. «La Broni-Pavia-Mortara - ribadisce diffusa ieri dal pool dei comitati ambientalisti, in occasione dell’incontro con il sindacalista Cisl Dario Balotta - non risolverà i problemi di traffico locale perchè i fondi pubblici ad essa destinati non potranno essere utilizzati per potenziare la viabilità ordinaria, vero problema per i pendolari, che difficilmente potranno servirsi di questa autostrada dai costi record, poco meno di 3 euro di pedaggio per 20 km di tragitto; perchè sarà destinata a trasferire traffico pesante in provincia di Pavia, circa 45mila mezzi, e quindi inquinamento che oggi non è presente»; perchè, «sarà un’opera devastante che cancellerà centinaia e centinaia di ettari di prezioso terreno agricolo» e «porterà con sè il moltiplicarsi di capannoni e logistiche».

IL DIRIGENTE SINDACALE
«La smania di grandi opere paravento per la Regione»

 BRESSANA. «Questo sondaggio lo abbiamo voluto per capire fino a che punto il problema della viabilità è sentito fra le aziende locali, al netto di ogni considerazione di natura politica o ambientale». Una premessa che Dario Balotta fa subito, forse anche per parare le possibili critiche o le accuse di essere troppo sbilanciato a favore del fronte del no. Il segretario lombardo della Fit-Cisl (Trasporti) giura sull’assoluta serietà del sondaggio fra le imprese pavesi, commissionato a una società di rilevazioni milanese «che ha lavorato anche per il festival di Sanremo». «Il dato fondamentale che emerge - sottolinea - è che il traffico non rappresenta un problema per la maggioranza delle aziende, le quali nella misura dell’81% preferirebbero il potenziamento della rete stradale già esistente. Il fatto è che gli spostamenti in provincia sono per lo più brevi, di 10 o 15 chilometri, mentre qui si parla di un’opera con uno sviluppo di 50. La mobilità è soprattutto di breve percorso; la Regione, invece, punta sulle grandi infrastrutture, come la Pedemontana, la BreBeMi, la Broni-Mortara, denunciando una carenza strategica nella capacità di gestire la mobilità e i trasporti, che vanno amministrati giorno per giorno, non con le maxi-opere che rischiano di penalizzare ulteriormente il territorio». Infine una frecciata al sondaggio degli industriali: «Se chiedi se vuoi bene o no alla mamma, la risposta non può che essere scontata».

di Anna Mangiarotti
Polo logistico lomellino, si partirà nel 2008
Nell’area Cipal si lavora già alla struttura intermodale per lo scambio di merci da treni a camion e viceversa

Il secondo lotto vedrà la realizzazione di capannoni per lo stoccaggio

 MORTARA. L’idea è nata dieci anni fa. Nel 2008, al polo logistico intermodale in area Cipal - 500mila metri quadrati fra Mortara e Castel D’Agogna - dovrebbero arrivare i primi treni da cui scaricare le merci, per proseguire il trasporto su strada (intermodalità). E poi, sorgere capannoni per lavorazione ed eventuale stoccaggio delle merci (la parte relativa alla logistica). Sul polo logistico si punta come elemento trainante per ripresa e sviluppo dell’economia locale, che vive fra luci (aziende che funzionano, il mercato del riso) e ombre, come la chiusura della Marzotto.
 Per il polo intermodale, lo sbancamento dei terreni è stato completato nel settembre 2006. Sono iniziati i lavori per la palazzina dei servizi, che comprende una tavola calda, un albergo e un motel. I cantieri per lo snodo ferroviario che collegheranno l’area con la rete nazionale - con zona di carico e scarico - dovrebbero partire in tempi brevi, ha assicurato Rfi (società dalle ferrovie che si occupa di costruzione e manutenzione).
 Progetto da 70 milioni di euro. Il progetto definitivo del Polo logistico integrato è stato approvato dal Cipal (Consorzio per lo sviluppo del’alta Lomellina) nel novembre 2004: fra primo e secondo lotto, è stato ipotizzato un investimento di circa 70 milioni di euro. Sui 500mila metri quadrati, troveranno spazio due fasci di binari per l’interscambio da gomma a rotaia. «Il nostro terminale intermodale è vantaggioso: assicura la sosta di un intero treno-merci lungo 500 metri, il massimo consentito oggi dal mercato - ha spiegato il progettista Vittorio Fuggini - La movimentazione minima dell’interporto prevede 300mila tonnellate annue di merci su 18mila vagoni, ma i numeri potrebbero essere anche quintuplicati modificando le modalità di lavoro». Nella fase di progettazione il terminale che sorgerà in area Cipal è stato suddiviso in due lotti: il primo riguarda lo svincolo ferroviario, per un costo totale di 20 milioni e 400mila euro, mentre il secondo lotto relativo ai capannoni e ai magazzini per lo stoccaggio delle merci nascerà su 120mila metri quadrati e costerà circa 50 milioni di euro. La Fondazione Banca del Monte di Lombardia ha messo a disposizione 60 milioni di euro: nove milioni arriveranno dalla Regione Lombardia.
 Polo logistico story.Di un interporto in Lomellina si inizia a parlare nel 1997, quando il Cipal si candida a ospitare la struttura di interscambio gomma-rotaia. In ottobre, il presidente della Provincia Silvio Beretta “benedice” l’ipotesi alto-lomellina insieme a Voghera. Fra polemiche politiche di varia natura, la scommessa del Polo logistico integrato viene fatta propria dalla Provincia nel corso del 1998. Nel maggio di quell’anno Vigevano entra nel Cipal, segno che l’antica rivalità fra la città della scarpa e quell’oca viene a cessare. Alla fine del marzo 1999 Cipal, Comune di Mortara, Provincia e Camera di commercio firmano l’intesa preliminare per la realizzazione di un polo logistico integrato in area Cipal, nella zona industriale attrezzata fra Mortara e Castello d’Agogna.
 In estate, alla luce della sconfitta nelle comunali di Robbio del sindaco diessino Renato Sandri (a capo del Cipal), la presidenza del consorzio passa al sindaco di Cozzo Renzo Bongiorno, più vicino al centrodestra. Nell’estate 1999 prende il via il balletto dei candidati, per ricoprire il seggio di componente del nascente consiglio di amministrazione. Il 1º settembre 1999 viene firmato l’atto costitutivo della società per azioni (Polo Logistico spa): presidente è Roberto Bisoglio, vice sindaco di Valle indicato dal Cipal. Al suo fianco Mario Arcelloni, sindaco di Robbio, e Antonella Mairate, consigliere provinciale di Forza Italia (designati dalla Provincia), Marco Della Torre, consigliere comunale di Forza Italia a Castello d’Agogna (designato dal Cipal, così come Bisoglio), Luigi Navoni, presidente dell’Asm Mortara (An), e Stefano Leva, consigliere comunale di Fi a Mede (designati dal Comune di Mortara) e Battista Corsico, presidente dell’Ascom di Mortara, e Maria Vittoria Brustia, imprenditrice di Vigevano (designati dalla Camera di commercio).
 Partner privati. In quei mesi, si parla anche dei primi partner privati che potrebbero entrare nel capitale sociale della spa: escono i nomi di Cemat, Novatrans Italia e Cim, la società che gestisce l’interporto di Novara. A oggi, il partner di maggior peso resta la Fondazione Banca del Monte di Pavia. Sempre a livello politico, bisogna infine far rilevare il cambio al vertice: nel maggio 2003, l’ex sindaco di Castello d’Agogna, Antonello Grivel, prende il posto di Bisoglio. La presidenza della Polo spa va poi al presidente della Provincia: Silvio Beretta, e attualmente Vittorio Poma. L’amministratore delegato è Andrea Astolfi, il vice presidente Ferdinando Crovace, che conferma: «La palazzina in costruzione è quasi terminata. Si partirà nel 2008».
(ha collaborato Umberto De Agostino)

 
VIABILITA’
L’autostrada e una “bretella” per deviare il traffico pesante

 MORTARA. Il canale scolmatore verso il torrente Agogna, la bretella di Nord Ovest sulla circonvallazione, il tratto lomellino dell’autostrada Broni Mortara: altre strutture da realizzare a supporto del Polo logistico, anche per alleggerire la rete viaria dal traffico pesante. Per il progetto dell’autostrada, è stata prospettata la possibilità di due caselli, ha riferito il sindaco Spadini: uno tra Mortara e Cergnago e uno vicino a Castello D’Agogna, evitando un raccordo che da Mortara avrebbe portato al nodo intermodale, tagliando terreni agricoli: i lavori si dovrebbero concludere entro il 2013. I lavori per la bretella sono stati assegnati, ma non sono ancora partiti: dovrebbe chiudere un quarto della circonvallazione, collegando la direttrice di Novara con la ex strada statale 494, in corrispodenza del Polo logistico.



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