Rassegna Stampa da La Provincia Pavese 1 aprile 2007
Carbonara si scopre inquinata Si respira la stessa aria di piazza Minerva a Pavia
CARBONARA. L’aria di Carbonara al Ticino? Del tutto simile a quella di piazza della Minerva, a Pavia. Un dato sconcertante, rilevato dalle centraline dell’Arpa, l’Agenzia regionale protezione ambientale, che ha lasciato di sasso anche gli stessi amministratori. Eppure è così. I dati sono stati presentati ieri dal sindaco Germano Miatton, dal vicesindaco Sergio Gaggianesi e dall’assessore all’Ambiente, Gigi Vecchi. L’aria è stata monitorata per 40 giorni consecutivi e per ben 13 giorni il Pm 10 ha superato i valori limite. Esattamente come è avvenuto a Pavia. L’amministrazione su questi dati si sta interrogando. Per un giorno Carbonara ha già fatto una prova di stop alle auto. L’iniziativa, in futuro, molto probabilmente si ripeterà. La centralina dell’Arpa ha monitorato l’aria carbonarese dal 24 novembre all’11 gennaio scorso. Il laboratorio mobile è stato posizionato nel cortile della scuola comunale, in via Moretti. A Carbonara non esistono fabbriche inquinanti, il traffico è concentrato tutte nelle ore di punta ma per il resto della giornata è tollerabile, gli spazi verdi sono ancora predominanti. Tutto ciò ha fatto illudere molti. L’Arpa, invece, confrontando i dati rilevati con quelli registrati nel medesimo periodo dalle centraline che si trovano a rete fissa nella provincia di Pavia ha dedotto che la situazione è del tutto simile. Anzi, per quanto riguarda il Pm10 sono stati rilevati tredici giorni di superamento del limite, come avvenuto nelle stesse giornate a Pavia, in piazza della Minerva. «Pensavamo che il problema non ci toccasse - dice il sindaco, Germano Miatton -, ma non è così. Questa è la dimostrazione che un comune da solo non può lottare contro l’inquinamento ambientale. Occorre un coordinamento. Io invito anche altri piccoli comuni a monitorare la loro aria; si renderanno conto che non sono isole felici». Lontana dal comune l’idea di creare una sorta di allarmismo tra la popolazione e gli amministratori di altre realtà del pavese. «Quello a cui puntiamo - spiega l’assessore Vecchi - è che si diffonda la consapevolezza di essere di fronte ad un problema che ci tocca tutti da vicino, nessuno escluso». Carbonara dall’autunno prossimo entrerà a far parte dei comuni che la Regione Lombardia ha indicato come appartenenti all’area critica. Sarà, dunque, suscettibile di giornate in cui il territorio locale sarà chiuso al traffico. «Aderiremo volentieri - commenta Miatton -; dobbiamo però iniziare tutti a lavorare perché il trasporto pubblico diventi più appetibile».
Raffaella Costa
«Se serve, fermiamo le auto subito» Alle ore di punta il paese è attraversato da più di tremila mezzi
CARBONARA.Chi mai pensava di respirare la stessa aria della città? A Carbonara al Ticino i cittadini sgranano gli occhi. Fanno i conti con la realtà e dicono: «Se il comune prenderà provvedimenti li accetteremo». La salute, dunque, prima di tutto. Massimo Costa, presidente della Pro Loco: «Nessuno si aspettava che i valori di inquinamento fossero così alti. Sicuramente si dovrà cominciare a pensare che anche noi, pur essendo un piccolo comune, dovremo dare il nostro contributo per migliorare la qualità dell’aria. L’apertura della tangenziale ci ha sicuramente sfavoriti anche se non si può negare che il traffico è aumentato ovunque». Angelo Chierico, ristoratore: «Questa notizia mi sorprende. Abbiamo qualche problema di traffico, ma certo chi si pensava di respirare la stessa aria che c’è in pieno centro a Pavia? Io sono favorevole ad una eventuale chiusura al traffico del nostro paese. Abbiamo già provato a vivere una domenica senza auto ed è stata una bella esperienza. Certo, da commerciante dico che se si deve chiudere lo si faccia nelle giornate in cui i negozi non lavorano per non compromettere troppo la loro attività. Però questo è un discorso egoistico». Non è del tutto favorevole allo stop alle auto Luca Gatti, universitario. «Questi dati arrivano inattesi - commenta -. In paese abbiamo traffico al mattino e nel tardo pomeriggio; per il resto della giornata è decisamente vivibile. Lo ammetto, per me sarebbe un problema se l’amministrazione decidesse di limitare il traffico. Vado ogni giorno in università e ci vado in macchina. Con l’auto mi bastano dieci minuti, con i mezzi pubblici ci vogliono tre quarti d’ora e spendo di più. Il problema dell’inquinamento, comunque, non è generato tanto dalle auto quanto da tantissimi edifici che utilizzano ancora vecchi sistemi di riscaldamento». «Siamo di fronte ad una situazione del tutto simile al resto della provincia - commenta Franco Bianchi -. Carbonara può avere un miglioramento da un eventuale spostamento dell’uscita della tangenziale a Pavia sud. Certo è che per il nostro paese il problema non è solo dell’inquinamento, ma riguarda la sicurezza». Parole queste che trovano piena condivisione da parte della signora Giuliana Rancati. Abita in via della Stazione, la strada più critica di tutto il paese. «Se il sindaco imporrà il blocco del traffico mi adeguerò ben volentieri». |