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Da Locarno a Venezia in navigazione attraverso Ticino e Po   PDF  Stampa  E-mail 

Grave allarme siccità: il Po è già sotto di 7 metri a Cremona
'per rilanciare la navigazione turistica sul Po occorre stroncare il furto di sabbia e abbandonare il gigantismo dei progetti di navigazione commerciale'

Da Locarno a Venezia. Dal 21 aprile al 5 maggio 2007. Una discesa di 6 imbarcazioni (alimentati a Gpl marine) attraverso canton Ticino, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Sulle acque del Lago Maggiore, dal Ticino al Po passando dai Navigli milanesi, sino all'Adige per ripercorrere il tragitto della vecchia idrovia: questo il piano di navigazione impostato dalla Associazione Motonautica Venezia e dalla Associazione Amici dei Navigli. Anche Legambiente sarà a bordo delle imbarcazioni e collaborerà con proprie iniziative all'organizzazione degli eventi 'a terra', nell'ambito della propria campagna 'Operazione Po 2007' per un governo sostenibile delle acque del grande fiume, dei suoi affluenti in primo luogo il Ticino e del ricco reticolo di canali e vie d'acqua che possono permettere di rilanciare la navigazione turistica nella Pianura Padana.

Operazione Ticino e Po è anche un viaggio tra i tanti mali che affliggono il più grande fiume italiano e i suoi affluentoie che stanno portando al suo inesorabile declino: mancanza d'acqua e non rispetto della legge che impone un Minimo Deflusso Vitale, escavazioni abusive, inquinamento, rischio idrogeologico e soprattutto siccità, che quest'anno presenta proporzioni inedite.

'Di fronte ai dati ricorrenti di crisi idrica è evidente che gli sforzi sul Ticino e il Po debbano concentrarsi sulla cura dei mali che li affliggono, anziché su inaccettabili progetti di bacinizzazione e artificializzazione per la navigazione commerciale – commenta Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia. Che ricorda i due fronti su cui l'intervento è urgente: 'occorre una politica dell'acqua che limiti gli eccessivi prelievi irrigui ed industriali, e una lotta senza quartiere al furto di sabbia e ghiaia responsabile del continuo sprofondamento dell'alveo'

Ed in effetti parlando di siccità i dati forniti dal servizio idrologico dell'ARPA sono una sirena d'allarme per la situazione dei grandi fiumi lombardi: il deficit di pioggia continua a sommarsi di mese in mese, il Lago Maggiore è vicino al minimo storico per questa stagione, ben un metro al di sotto del livello di 12 mesi fa, gli altri laghi stanno un po' meglio ma la crisi è in arrivo, perchè manca anche la neve in montagna: le alte temperature di questi giorni hanno anticipato di un mese e mezzo il disgelo ad alta quota, sulle cime della Valtellina c'è meno neve di quanta ce ne fosse, l'anno scorso, all'inizio di giugno. E per di più le previsioni meteo continuano a fornire verdetti negativi sulla possibilità di precipitazioni significative in vista. Il riflesso sui grandi fiumi è inevitabile: a Pavia l'idrometro del Ticino segna -410 cm, a Cremona il Po è sotto addirittura di 7 metri, un metro in meno del livello segnato, in questi stessi giorni, nel 2003 record di caldo e siccità!

Riguardo al furto di sabbia, l'escavazione abusiva provoca un continuo abbassamento del fondo dell'alveo ( fino ad oltre 4 metri in meno rispetto al 1960) che, oltre a mettere a rischio ponti e attracchi di navigazione, sottrae la materia prima necessario al ripascimento delle spiagge della riviera romagnola, che vive di turismo balneare.

Le escavazioni in alveo sono illegali, ma i "criminali fluviali" sono sempre all’opera: ogni anno si stima vengano illegalmente prelevati quasi 7 milioni di metri cubi di sabbia e ghiaia, mentre altri 2 milioni di metri cubi vengono sottratti al fiume dallo sbarramento Enel di Isola Serafini tra Piacenza e Cremona. Il risultato è il progressivo abbassamento dell'alveo, che mette a rischio la stabilità di ponti e argini, favorisce l’erosione delle spiagge dell’Adriatico, rende possibile la risalita dell’acqua di mare nel delta, causa un abbassamento della falda e quindi inaridimento e scomparsa di ambienti umidi preziosi come quelli delle lanche e delle morte. E accentua gli effetti delle siccità, che sempre più stanno diventando un appuntamento fisso con ogni estate. Ad aggravare il quadro, non dimentichiamo che un effetto collaterale della siccità è la concentrazione degli inquinanti: nella poca acqua rimasta ai fiumi la concentrazione di inquinanti è tale che, per lunghi tratti (25,8% del corso), il giudizio di qualità non raggiunge nemmeno la sufficienza, a causa delle carenze nei sistemi di depurazione degli scarichi civili e industriali. Inoltre persiste il problema degli scarichi di origine zootecnica che contribuiscono pesantemente all'eutrofizzazione dell'Adriatico.

GIOVEDI' 26 APRILE A PAVIA ORE 16 PIAZZA SAN GIUSEPPE

CONFERENZA STAMPA DI LEGAMBIENTE
SU VERTENZA TICINO E PO

Legambiente in collaborazione con l'equipaggio delle barche organizza gite in barca sui navigli.

info: Giovanna Vanelli 349/5293575

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Rassegna stampa dalla Provincia Pavese del 27 aprile 2007
Legambiente ricorda: «Siccità e poi alluvioni: ci vuole più equilibrio nel gestire le risorse idriche e ambientali»
«Salvare i fiumi, rilanciare il turismo»
A Borgarello la tappa della Locarno-Trieste per la tutela delle acque

BORGARELLO. Tutela dei fiumi e rilancio turistico. Con questo doppio obiettivo è sbarcato ieri mattina a Borgarello, proseguendo poi nel pomeriggio fino a Pavia, l’equipaggio della «Locarno-Trieste» che quest’anno ospita «Operazione Po 2007» organizzata da Legambiente. La campagna del movimento per la tutela e la salvaguardia del più grande fiume italiano, quest’anno viaggia a bordo di una flotta composta da sei imbarcazioni, rigorosamente alimentate a gpl, dell’associazione Motonautica Venezia e dell’associazione Amici dei Navigli.
 Il percorso, iniziato sulle acque del Lago Maggiore, prosegue sul Ticino e sul Po, passando appunto dai Navigli.
 Scopo della manifestazione è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vocazione turistica del Po e non solo, battendo in modo particolare sulla sua tutela.
 «Tra i mali che affliggono i due fiumi quest’anno si è presentata prima del solito la siccità - ha detto Andrea Poggio, vice direttore generale di Legambiente -. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’ altalena fra gravissime crisi idriche e alluvioni. E probabilmente dovremo abituarci a fare i conti con tali cambiamenti climatici. Perciò ci vuole grande equilibrio nella gestione di questa risorsa sempre più a rischio».
 Turismo e salvaguardia senza radicalismi è la parola d’ordine di Legambiente e dei suoi “alleati”, per la prima volta impegnata quest’anno in un’iniziativa che riguarda anche lo sfruttamento della navigabilità dei corsi d’acqua. Anche di quelli minori.
 Stesso concetto è stato espresso dal presidente di Legambiente di Pavia, Giovanna Vanelli e dal presidente dell’associazione Amici dei Navigli, Empio Malara, che ha anche sollecitato l’intervento del Comune di Pavia (per il quale era presente l’assessore Pinuccia Balzamo) dalle cose basilari, come il ripristino della navigabilità nei tratti in questione con l’abbattimento dei ponti troppo bassi che impediscono il passaggio delle barche.
 E di «lungimiranza e sinergia fra i vari enti» negli interventi ha parlato Giampaolo Montavoci, presidente dell’associazione Motonautica di Venezia il quale ha proposto la suggestiva immagine che può diventare realtà «da Venezia alla Certosa di Pavia». Un lungo, suggestivo e storico percorso sulle acque.
 Cosa possibile solo se tutti, ma proprio tutti i soggetti in gioco, siano essi pubblici e privati, agiscono all’unisono per giungere agli obiettivi che la manifestazione di ieri ha voluto evidenziare: difesa idraulica dei fiumi, rinaturazione, fruibilità turistica e sportiva. (g.s.)

Ultimo aggiornamento ( lunedì, 30 aprile 2007 )

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