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Il Palio di Vigevano, più di una semplice festa popolare - Gaetan G. (Bruxelles)   PDF  Stampa  E-mail 

di Gaetan G.
Bruxelles, 30 maggio 2007

Nel 1981 la città di Vigevano si rimise ad organizzare il Palio. Da questo momento ogni anno a maggio ed ottobre questo gioco famoso mette in scena nell’ambiente sontuoso del Castello Sforzesco e della Piazza Ducale (il cuore della città) centinaia di partecipanti e di comparse. L’edizione del mese di maggio rende omaggio all’accordo di pace raggiunto tra Francesco Sforza e gli abitanti della città nel 1449. Il Duca di Milano voleva invadere Vigevano ma si urtò contro i suoi abitanti difesi da un’armata di donne diretta da Camilla de Ridolfi. L’edizione del mese d’ottobre è invece organizzata in onore del Beato Matteo Carreri patrono della città.
Il Palio vede opporsi una dozzina di contrade che rappresentano i quartieri originali e storici della città ricollegati ognuno ad una chiesa. Aristocratici, artigiani, rappresentanti di corporazioni, donne, bambini,... sfilano in abito d’epoca per salutare la famiglia ducale. In origine esistavano solo quattro contrade: quelle di Cicerino, Costa, Bronzone e San Martino. Poi si sono aggiunte cinque nuove contrade: Strata, Predalata, Mercanti, Griona e Valle. Le contrade di Castello, San Crispino e Crispiniano e di Contado furono introdotte nel 1981 per potere includere le chiese costruite più recentemente.

Il Palio è assegnato ogni anno alla contrada che somma il più grande numero di punti. I punti si accumulano durante quattro prove.
La prima prova, il gioco dell’Albero del Melo Cotogno, consiste nel «riempire di "zappe" un immaginario albero lanciando fettucce di stoffa in appositi contenitori». La seconda prova è una prova di forza e di rapidità che consiste in una corsa con le carriole riempite di legno durante cui si deve arrivare il più presto possibile alla fine di un percorso. La terza prova è una prova di destrezza e di rapidità che consiste in una corsa durante cui si deve far rotolare il più rapidamente possibile un cerchio durante un percorso. Questa terza prova è riservata alle damigelle. Per finire la quarta ed ultima prova consiste nella costruzione più rapida possibile di un modello in miniatura della Torre del Bramante.
Queste quattro prove si svolgono nel buon umore. La festa è animata da gruppi di musicisti e ballerini ambulanti. Nel Borgo i visitatori hanno anche la possibilità di scoprire i mestieri ed i sapori di un’altra epoca. Così è possibile assaggiare la tradizionale zuppa osservando un artigiano che costruisce un’armatura. La giornata si conclude con un immenso banchetto rinascimentale. Bisogna sapere che le festività erano frequenti alla corte sforzesca. Ecco cosa c’è da degustare:

Lista Cibaria

Primo servizio di credenza
Frictata de herbe
Caso in patellecte
Pesso accarpionato

Primo servizio di cucina
Riso e petali di rosa
Farro in brodo de caponi

Secondo servizio di cucina
Porchette arrosto
Insalata rinascimentale
Pesso dorato de lo fiume azzurro

Secondo e ultimo servizio di credenza
Torta Cotignola
Biscottelli di frati

Pan da tavola con uva passa e di più sorte

Bevande
Acqua di fonte
Bonarda "Rosso del Duca"
Malvasia

Notiamo che non ci sono vere differenze tra l’edizione del mese di maggio e quella d’ottobre. Solo che i giochi di maggio vengono giocati dai bambini delle scuole elementari e quindi hanno dimensioni un poco più ridotte.

Abbiamo visto che il Palio è organizzato in onore della famiglia Sforza e del Beato Matteo Carreri. Badiamo un attimo a loro.

La dinastia degli Sforza
Famiglia di condottieri originari di Pescara, gli Sforza si introdussero nel Milanese quando Filippo Maria Visconti, il Duca di Milano che servivano, morì nel 1447. I pretendenti alla sua successione erano allora numerosi. Ma visto che si voleva evitare la divisione del ducato, si ricorse a Francesco Sforza. Egli fu ben presto riconosciuto ed accettato dalla popolazione locale. Da Milano si impadronì di Pavia, Novara ed Alessandria. Francesco Sforza ebbe sette figli con Bianca Maria Visconti tra cui Ludovico il Moro nato a Vigevano.

Beato Matteo Carreri
Nato a Mantova in una nobilissima famiglia, si rese celebre per la sua fervente predicazione; predicazione che l’ha portato in particolare a Vigevano, città che lo invoca come patrono.
Battezzato Gian Francesco, cambiò il suo nome in Matteo. Sembra che sia nella chiesa di San Domenico di Mantova che si rivelò veramente la sua fede. Sentendosi portato per la predicazione si consacrò allo studio ed alla preghiera. Ebbero un certo successo i suoi discorsi in Lombardia e Toscana. Morto nel 1470 a Vigevano il suo corpo è venerato nella chiesa di San Pietro Martire. Fu proclamato patrono della città nel 1482 da Papa Sisto IV. Papa Benedetto XIV lo confermò nel 1742.

Al di là di un semplice divertimento il Palio possiede dunque un senso storico vero e cerca di valorizzare siti come il Castello Sforzesco e la Piazza Ducale. Benché non sia famoso quanto quello di Siena, il Palio di Vigevano è però ben ripreso nella stampa locale e perfino nazionale. Assistere al Palio permette al visitatore di immedesimarsi nelle unioni e disunioni che accaddero tra grandi famiglie e quartieri antichi grazie al fervore dei partecipanti appassionati dalla storia della loro città.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito web http://www.paliodivigevano.it.

[Fonte: Sito web http://www.paliodivigevano.it
Foto in alto: Marta Milani
Foto in basso: Gaetan G.]

Ultimo aggiornamento ( lunedì, 10 agosto 2009 )

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