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AUTOSTRADA BRONI/MORTARA Rassegna stampa 15 e 19 giugno 2007   PDF  Stampa  E-mail 

Dalla Provincia Pavese del 15 giugno 2007
 
«Da annullare l’iter della Broni-Mortara»
La richiesta degli ambientalisti: «Finora disattesi gli impegni»
L’istanza motivata con il pesante impatto dell’autostrada regionale e con la mancata attuazione di quanto previsto dall’odg che ha chiuso la conferenza dei servizi

 BRESSANA. Fermare la macchina in corsa è ancora possibile, o almeno si può tentare di farlo. La macchina in questione è (in senso figurato), l’iter progettuale dell’autostrada regionale Broni-Pavia- Mortara, di cui il cooordinamento delle associazioni ambientaliste chiede, ora, l’annullamento. La nuova iniziativa verrà ufficializzata domani sera, in occasione dell’incontro alla sala conferenze del municipio di Bressana con il meteorologo ed esperto di problematiche ambientali Luca Mercalli (volto noto al pubblico tv di Che tempo che fa, trasmissione cult di Rai3 condotta da Fabio Fazio). Una richiesta motivata con il «notevole impatto» che l’opera sarebbe destinata a produrre, «soprattutto in termini di incremento dell’inquinamento atmosferico», e anche per la mancata attuazione di quanto previsto dall’ordine del giorno che aveva chiuso la conferenza dei servizi.
 L’odg, sottolinea una nota diffusa dal pool ecologista, prevedeva che la «predisposizione del progetto definitivo» fosse subordinata «all’esito positivo della Valutazione ambientale strategica (Vas), che stimi la sostenibilità dell’insieme dei progetti alla luce del carico ambientale già presente»; l’ordine del giorno auspicava anche «che la fasi del lavoro successive (alla conferenza dei servizi), anche in ragione della delicatezza dei territori attraversati e della sensibilità sociale espressa, siano improntate ad un confronto ampio e partecipato, che consenta di integrare e correggere ulteriormente il progetto, recependo indicazioni e suggerimenti provenienti da istituzioni, attori e comunità locali». Nulla di tutto questo sarebbe stato attuato, secondo il coordinamento. Da qui la richiesta di annullare d’ufficio gli atti riguardanti il progetto della Broni-Mortara, emanati finora, e di «bloccare la procedura di aggiudicazione della concessione di costruzione e gestione» dell’opera (in sostanza la procedura d’appalto). Una richiesta contemplata, sempre secondo il pool, dalla «legge 311/2004 e da quella 15/2005». Più in generale, il coordinamento parla di un «percorso decisionale del progetto portato avanti con scarsa partecipazione e trasparenza», mentre la documentazione relativa ad esso non sarebbe stata «di facile e completa accessibilità» .
 Dopo l’annuncio ufficiale, che verrà dato domani sera a Bressana, il coordinamento comincerà a raccogliere le adesioni dei singoli cittadini alla nuova iniziativa. Del pool ecologista fanno parte Italia Nostra, Legambiente, Wwf Oltrepo, associazione «La Rondine» e comitato agricoltori per la tutela del territorio. Nessuna reazione, per ora, alla mossa dal fronte del sì all’autostrada.
 Ieri il presidente dell’Amministrazione provinciale, Vittorio Poma, che sta seguendo la vicenda in prima persona fin dalle battute iniziali, è stato impegnato in riunioni fino a sera e quindi non ha potuto rilasciare dichiarazioni in merito. Ma la sortita degli ambientalisti dimostra che la battaglia continua e che il via libera da parte della conferenza dei servizi non ha ancora chiuso in modo definitivo la partita. (r.lo.)

Dalla Provincia Pavese del 19 giugno 2007
 
«Stop all’avanzata di asfalto e cemento»
Bressana, fronte del no mobilitato «Autostrada, impatto devastante»

«In quarant’anni l’Oltrepo ha perso il 12% dei suoli agricoli». Mercalli: autosufficienza alimentare in bilico
ROBERTO LODIGIANI

 BRESSANA. La cipolla di Breme contro gli asparagi bianchi made in Cina. Luca Mercalli usa una metafora volutamente provocatoria per sottolineare la fertilità del suolo padano, minacciata dalla cementificazione selvaggia, alla quale l’autostrada regionale Broni-Pavia- Mortara potrebbe dare un ulteriore incremento. Il meteorologo di casa Fazio è stato uno dei protagonisti dell’incontro di Bressana.
 Una simbolica chiamata alle armi per il fronte del no alla superstrada, il cui iter avanza nonostante il fuoco di sbarramento. Proprio il dibattito nella sala conferenze del municipio di Bressana, gremita di pubblico, è valso a lanciare ufficialmente l’ultima proposta, quella di annullare la procedura autorizzativa dell’opera, visto che gli impegni assunti alla conferenza dei servizi, come l’analisi dell’impatto ambientale, sarebbero stati disattesi. Fronte del no all’autostrada attento e compatto. Ci sono gli esponenti del coordinamento delle associazioni locali, ecologiste e non (Italia Nostra, Legambiente, Wwf Oltrepo, comitato Parco Visconteo, Terra Celeste, Insieme, La Rondine); ci sono le rappresentanti del neonato comitato donne che si unirà alla lotta; c’è Valeria Bevilacqua, portavoce del comitato Cascina Bella, che allarga l’orizzonte per ribadire la contrarietà all’interporto, l’altro megaprogetto che agita i sonni degli ambientalisti, e annunciare l’imminente consegna al sindaco Eddy Latella della petizione anti-logistica, con 1.300 firme.
 E c’è il gruppo degli «Amici di Beppe Grillo», che ha fatto della Broni-Mortara uno dei suoi cavalli di battaglia. Con un contributo giocato innanzitutto sui numeri dell’impatto che verrà prodotto dall’autostrada, documentato da un filmato: 45 veicoli in transito al giorno, incremento degli ossidi di azoto e delle polveri sottili in aree, come quella di Tre Re-Cava Manara, dove già oggi si registrano livelli di Pm10 al di sopra dei limiti di guardia, secondo i dati diffusi dall’Arpa. Altre cifre eloquenti sono state prodotte sull’effetto-cementifica zione: oltre 13mila ettari di suolo agricolo cancellati dal 1950 al ’98 in provincia di Pavia, e un tasso annuo di ettari «bruciati» salito dai 270 ettari di quel periodo ai 355 dei sei anni compresi fra il 1998 e il 2004; particolarmente pesante la situazione in Oltrepo, con il 12% dei suoli agricoli di pianura cancellati fra il 1961 e il 2000. Mercalli, dal canto suo, ha posto l’accento sull’esigenza di salvaguardare la nostra autosufficienza alimentare, difendendo suoli fertili come quelli della pianura Padana.

«Una sala gremita all’incontro Ma la politica era tutta assente »

GIORGIO BOATTI

Un incontro memorabile, quello che ha avuto luogo l’altra sera a Bressana Bottarone, organizzato da diverse organizzazioni ambientaliste e culturali impegnate sul territorio. Tema principale la nuova autostrada.

 La sala del teatro, presso il palazzo comunale, era gremita: duecento persone, forse di più, che attente e partecipi hanno seguito la serata che ha avuto come ospite d’onore Luca Mercalli, lo studioso di meteorologia reso famoso dal programma tv di Fazio «Che tempo che fa?». Ma il pubblico non era accorso per ascoltare un Vip, peraltro civilmente impegnato in sacrosante battaglie di difesa ambientale. Né era lì - come accade in certi festival culturali - perché ci sono serate alle quali, se si è gente di mondo, non si può mancare. No, i cittadini presenti all’incontro di Bressana erano lì perché davvero coinvolti nei temi proposti: ovvero i nodi cruciali di un territorio - che costituisce, peraltro, parte significativa della nostra provincia - messo sotto assedio da una certa idea di sviluppo. Erano lì perché davanti ai tanti incastri con cui si sta progettando di mutare radicalmente l’assetto attuale di tante località - con l’autostrada Broni-Mortara, con l’interporto, con centri commerciali e altri progetti ancora che stanno sopra le loro vite come altrettante spade di Damocle - loro vogliono capire, chiedono di sapere e di potere avere voce in capitolo. Come moderatore dell’incontro, mi ha impressionato non solo la quantità di persone presenti ma la qualità della loro partecipazione, asseverata dalla dozzina di interventi che si sono susseguiti: serrati, concreti, documentati. Una polifonia rappresentativa delle molteplici iniziative ed esperienze che sono sorte in tutti questi mesi nella realtà a cavallo tra il Pavese, la Lomellina e l’Oltrepo: presenze che hanno lavorato con passione per studiare i dossier dei progetti, nonostante la frettolosa arroganza con cui le istituzioni e la pubblica amministrazione avrebbero voluto raccogliere un distratto consenso senza consentire un reale esame di come stanno le cose. Invece, con passione civile assolutamente stupefacente, queste persone hanno saputo lavorare assieme. Hanno bussato a tante porte, alcune pervicacemente chiuse, per raccogliere dati, procedere a comparazioni, sentire le valutazioni dei tecnici, avanzare proposte e alternative. Tutto questo rappresenta una ricchezza di partecipazione civile che fa onore alla nostra comunità e che, in un mondo che non gira al contrario, dovrebbe essere valorizzata al massimo. Tanto per capirci l’incontro di Bressana avrebbe dovuto vedere le forze politiche, e i loro rappresentanti, schierati e presenti: per ascoltare, dialogare, confrontarsi. Solo così si favorisce la tessitura di una vera e rispettosa democrazia capace di cimentarsi con temi concreti, non con fumosità ideologiche o psicodrammi di nascite e morti di soggetti politici più o meno probabili. E invece a Bressana la politica dei partiti non c’era. Alla riuscitissima serata la politica dei politici - segretari di federazione, deputati e senatori, sindaci e assessori e, perché no?, esponenti di partito immessi nei consigli d’amministrazione di autostrade o interporti - non ha partecipato: ha ritenuto non fosse necessario scomodarsi per andare ad ascoltare e per farsi ascoltare. Un errore, di sensibilità e di percezione, particolarmente grave visto anche il tema su cui ci si stava confrontando. A meno di sostenere che, di quei dossier, la politica si sta già occupando, ma in altra sede e preferisce che i cittadini non interferiscano. Insomma, lasciateci guidare lo sviluppo. E, soprattutto, «non disturbate il manovratore».

Ultimo aggiornamento ( venerdì, 06 luglio 2007 )

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