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AUTOSTRADA IN LOMELLINA: l'On.Realacci presenta alla Camera un'interrogazione a risposta scritta   PDF  Stampa  E-mail 

Riportiamo per completezza di informazione il testo dell'atto pubblico con il quale l'On. Ermete Realacci del gruppo L'Ulivo chiede conto al Ministero delle Infrastrutture, al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, e al Ministero dei Trasporti su come intendano agire nei confronti del progetto dell'Autostrada Broni-Stradella-Pavia-Mortara in quanto "l'autostrada in questione è estranea ad un quadro di priorità e di politiche per lo sviluppo del territorio nonché priva di verificabili requisiti di strategicità; è insostenibile sotto il profilo economico-finanziario e dell'impatto paesaggistico-ambientale; è elusiva delle problematiche e delle priorità di intervento risolutive delle esigenze e delle criticità viabilistiche del territorio ambientale; risponde a concetti di mobilità antiquati e non performanti, anche in quanto estranei ad una programmazione di sistema; è, infine, carente sul piano della concertazione interistituzionale e della partecipazione dei cittadini, in contrasto con tutte le più avanzate esperienze internazionali, con il diritto comunitario, con lo stesso processo di decentramento dei poteri in atto in Italia" e inoltre "la procedura seguita dalla Regione Lombardia per la Broni-Pavia-Mortara è in contrasto con la stessa normativa regionale, in quanto l'autostrada non si sviluppa nel solo territorio lombardo, ma riguarda il territorio di due regioni".

Buona lettura...

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04024

Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 170 del 14/06/2007

Firmatari

Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: L' ULIVO
Data firma: 14/06/2007

Destinatari

Ministero destinatario:
* MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
* MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
* MINISTERO DEI TRASPORTI

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE delegato in data 14/06/2007

Stato iter:

IN CORSO

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04024
presentata da
ERMETE REALACCI
giovedì 14 giugno 2007 nella seduta n.170

REALACCI. -
Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

l'autostrada Broni-Stradella-Pavia-Mortara, che interessa il territorio della regione Lombardia per 53 chilometri e della regione Piemonte per 16 chilometri, rientra nella categoria «A» delle autostrade in ambito extraurbano, con soluzione base a 2+2 corsie di marcia, banchine e spartitraffico, per una sezione complessiva di 25,00 metri;

il progetto riguarda un territorio prevalentemente agricolo caratterizzato dalle grandi estensioni delle risaie della Lomellina, con contesti ambientali fortemente connotati per la permanenza di caratteri storico-agricoli e di un reticolo viario e irriguo storico costituito dal corso del fiume Po e dal sistema idrico di fiumi e torrenti che in esso affluiscono (fiume Sesia, torrenti Terdoppio e Agogna); riguarda, inoltre, il Parco della Valle Lombarda del Ticino, considerato patrimonio mondiale dall'Unesco, oltre a quattro Sic e tre Zps, 4 riserve regionali e tre garzaie (definite dalla Regione «monumento naturale»);

l'autostrada Broni-Pavia-Mortara, quale nuovo corridoio alternativo alla A4, è stata inserita tra le opere viabilistiche prioritarie della Regione Lombardia - le «autostrade regionali» - unitamente alla Cremona-Mantova e all'interconnessione Pedemontana-BreBeMi (deliberazione della Giunta regionale n. VII/9865 del 19 luglio 2002) in relazione alla legge regionale 9 del 2001 «Programmazione e sviluppo della rete viaria di interesse regionale»;

il Comitato promotore della tratta autostradale regionale Broni-Pavia-Mortara, costituito su iniziativa della Provincia di Pavia, ha fatto predisporre uno studio di fattibilità, trasmesso alla Regione Lombardia il 10 giugno 2005, a seguito del quale la Regione ha conferito il ruolo di concedente dell'autostrada regionale alla società Infrastrutture Lombarde con il compito di verificare lo studio e confermarne la rispondenza ai criteri indicati nell'articolo 3 del Regolamento regionale 8 luglio 2002, n. 4 (Regolamento regionale 4 del 2002), relativo alle «Procedure di concessione delle autostrade regionali» e nella legge regionale 9 del 2001;

la Regione Lombardia con Delibera n. VIII/001789 del 25 gennaio 2006 ha successivamente approvato lo studio e conferito ad Infrastrutture Lombarde il mandato di procedere all'individuazione del soggetto promotore, individuato, a seguito di gara, nella società Sa.Bro.M. S.p.A., incaricata di redigere la progettazione preliminare dell'autostrada regionale per il tratto Broni-Mortara interno alla Regione Lombardia;

il Comitato promotore ha sviluppato il progetto preliminare anche per il tratto piemontese di completamento con il raccordo A26/4 (da Mortara a Stroppiana);

la Regione Lombardia ha indetto la Conferenza di Servizi la quale ha approvato il progetto preliminare dell'autostrada nel febbraio 2007, nonostante l'opposizione dei Comuni di Cava Manara, Pinarolo Po, San Martino Siccomario, Sommo, Alagna; in data 4 maggio 2007 la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n. 4659 avente per oggetto «Progetto preliminare dell'autostrada regionale - Integrazioni del Sistema transpadano direttrice Broni-Pavia-Mortara - Assunzione delle determinazioni della Conferenza dei Servizi indetta con Dgr VIII/3540/2006»;

la memoria in merito al progetto di realizzazione dell'autostrada presentata alla Conferenza dei Servizi dalla Legambiente Lombardia e dalla Legambiente - Coordinamento dei circoli pavesi in data 15 gennaio 2007, evidenzia che l'autostrada in questione è estranea ad un quadro di priorità e di politiche per lo sviluppo del territorio nonché priva di verificabili requisiti di strategicità; è insostenibile sotto il profilo economico-finanziario e dell'impatto paesaggistico-ambientale; è elusiva delle problematiche e delle priorità di intervento risolutive delle esigenze e delle criticità viabilistiche del territorio ambientale; risponde a concetti di mobilità antiquati e non performanti, anche in quanto estranei ad una programmazione di sistema; è, infine, carente sul piano della concertazione interistituzionale e della partecipazione dei cittadini, in contrasto con tutte le più avanzate esperienze internazionali, con il diritto comunitario, con lo stesso processo di decentramento dei poteri in atto in Italia;

nella lettera del 18 dicembre 2006 inviata dal Direttore generale della Direzione Salvaguardia Ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del terriorio e del mare, al Presidente della Giunta Regionale della Lombardia, alla Regione Piemonte, al Ministero delle infrastrutture, all'Anas e all'Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici si rileva che la procedura seguita dalla Regione Lombardia per la Broni-Pavia-Mortara è in contrasto con la stessa normativa regionale, in quanto l'autostrada non si sviluppa nel solo territorio lombardo, ma riguarda il territorio di due regioni, richiedendo pertanto chiarimenti alla Regione Piemonte;

ci risulta che il Ministero ha posto un quesito al proprio Ufficio Legislativo sulla legittimità della legge regionale 9 del 2001, ritenendo che la legge citata sia palesemente in contrasto con le norme nazionali e comunitarie; in esso si chiede specificamente ad Anas e al Ministero delle infrastrutture se possano essere svolte autonomamente dalla Regione Lombardia le procedure di assegnazione delle concessioni autostradali e di definizione dei pedaggi;

considerato, infine, che la realizzazione di nuove autostrade o tratte autostradali secondo il comma 2 dell'articolo 21 della legge 340 del 2000 è prevista «a condizione che siano inserite nelle scelte prioritarie del Piano generale dei trasporti» mentre l'autostrada Broni/Stradella-Pavia-Mortara non risulta inserita nel Piano generale dei trasporti e della logistica (Pgtl) o nel Programma delle opere strategiche della cosiddetta Legge Obiettivo -:

se intendano agire, rispetto al progetto di autostrada regionale, di concerto con la Regione Lombardia, tenendo in considerazione il quadro generale di priorità viabilistiche necessarie e rispettose dell'ambiente e in un quadro legato alle necessità viabilistiche della Provincia di Pavia;

se non ritengano che l'autostrada in questione, che interessa due regioni, la Lombardia e il Piemonte, sia incompatibile con la legge 340 del 2000 e, al tempo stesso, sia in contrasto con la stessa normativa regionale 9 del 2001 della Lombardia, come ipotizzato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

se non ritengano, con riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 e al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 377 del 1988 e in relazione alle caratteristiche della autostrada, che nel caso in questione si debba sottoporre l'opera alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

se non ritengano di porre la questione di legittimità della Legge Regionale 9 del 2001 per gli aspetti relativi all'approvazione dei progetti, alle competenze delle amministrazioni comunali, all'individuazione di autostrade, alla determinazione di concessioni e alla definizione di pedaggi;

se non intendano intervenire in modo urgente, anche prevedendo l'ipotesi di sospendere l'iter di approvazione del progetto, in considerazione del fatto che esso non deriva da pianificazione o da programmazione sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) al fine di garantire un percorso di concertazione interistituzionale, di partecipazione dei cittadini, di informazione e perseguimento del consenso. (4-04024)


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