Rassegna stampa da La Provincia Pavese 15 luglio 2007
Un altro impianto di trattamento rifiuti Parona, una società chiede l’autorizzazione per 25mila tonnellate
Indicata un’area ai confini con Vigevano
PARONA. La società “Aboneco recycling srl” ha richiesto l’autorizzazione a realizzare un impianto per la selezione e il recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi. Il luogo prescelto dalla società (con sede a Mortara) è un’area di Parona ai confini con il Comune di Vigevano, a 100 metri dalla cascina Scoglio. La “Aboneco” dovrebbe lavorare 25mila tonnellate l’anno di rifiuti. L’autorizzazione deve essere rilasciata dalla Provincia: da parte sua, il Comune di Parona può esprimere un parere consultivo. La seconda conferenza dei servizi è in programma martedì 24 luglio. La prima conferenza dei servizi si è svolta l’8 maggio scorso: erano presenti rappresentanti della Provincia di Pavia, del Comune di Parona e del dipartimento Arpa di Pavia. «La Provincia e anche il nostro Comune hanno chiesto una serie di integrazioni alla società, cui dovrebbe far fronte prima della prossima conferenza, in programma fra dieci giorni», riassume il sindaco Ganzi. I tecnici della Provincia, in particolare, hanno chiesto, fra le altre cose, chiarimenti su alcuni codici dei rifiuti lavorati dalla “Aboneco recycling” nel progettato impianto di cascina Scoglio e sull’esatta ubicazione della vasca di raccolta delle acque reflue all’interno del capannone. Il Comune di Parona, invece, ha richiesto la presentazione della Valutazione di impatto acustico e un chiarimento sul termine “implementi futuri” inserito nel progetto depositato dalla società in municipio. In sintesi, la “Aboneco recycling” vorrebbe recuperare materiali ferrosi e non ferrosi da destinare a una successiva operazione di riciclo. L’area individuata dalla società, già di sua proprietà, si trova nella zona industriale- artigianale verso Vigevano, a poche centinaia di metri dal termodistruttore di Lomellina Energia. Per quanto riguarda il presidente, Massimiliano Sommi è fratello di Mauro, consigliere comunale eletto con la lista del sindaco Ganzi e poi passato all’opposizione a fianco dell’ex sindaco Silvano Colli. La famiglia Sommi è titolare della “Aboneco srl”, con sede a Mortara, presente sul mercato nazionale dal 1985. Questa società si occupa di lavori di bonifica ambientale e di risanamento di aree inquinate, oltre che dello smaltimento dei rifiuti. Tra le prestazioni offerte, “Aboneco srl” annovera un servizio di manutenzione degli impianti fognari (disotturazioni, spurghi e ispezioni di rete) e di spazzamento stradale di tipo meccanico-manuale, compreso lo sgombero della neve. Ora una sua controllata, la “Aboneco recycling srl”, ha presentato un progetto di selezione, valorizzazione e recupero di rifiuti speciali a Parona: in questo caso, considerato che si tratta di 25mila tonnellate l’anno, i permessi devono essere rilasciati dalla Provincia e non dalla Regione, come succede, per esempio, per il vicino termovalorizzatore di Lomellina Energia. Per ora il Comune di Parona non ha ancora assunto una posizione definita. «Quando avremo la conoscenza precisa di ciò che la società vuole fare, esprimeremo un giudizio: per ora non dico nulla», conferma il sindaco Ganzi. Umberto De Agostino
Rassegna stampa da La Provincia Pavese 17 luglio 2007
di Claudio Malvicini Nuovo impianto rifiuti, ignorata Vigevano La Provincia: difficile bocciarlo se i tecnici sono favorevoli Il 24 potrebbe esserci l’ok. Merlo: nessuno ci ha informati
Sorgerà a Parona e tratterà ogni anno fino a 25mila tonnellate
VIGEVANO. «Se i chiarimenti richiesti all’Aboneco saranno soddisfacenti, non avremo ragioni per bocciare il progetto»: non è una promozione scontata, ma le parole di Ruggero Invernizzi, assessore provinciale all’Ambiente, fanno capire che nella conferenza dei servizi del 24 luglio potrebbe arrivare l’ok alla creazione di un impianto per il recupero dei rifiuti industriali a Parona, al confine con Vigevano. La giunta Cotta Ramusino non ne sapeva nulla. «L’ho scoperto leggendo la Provincia pavese - dice il vicesindaco Ferdinando Merlo - . Per ora non commento». L’Aboneco recycling srl ha chiesto l’autorizzazione a costruire un impianto per la selezione e il recupero di rifiuti industriali non pericolosi su un’area a 100 metri dalla cascina Scoglio. Il terreno si trova nel Comune di Parona, ma è a due passi dal confine con Vigevano. L’impianto non brucerà i rifiuti, sarà un deposito in cui materie prime come ferro, metalli, carta e plastica verranno separate per essere vendute a chi sa riutilizzarle per fabbricare nuovi prodotti. In questo modo si eviterebbe di bruciarle nell’inceneritore. Per funzionare l’impianto avrà di bisogno di macchinari: dai deferrizzatori ai separatori a correnti indotte, fino alle presse e ai trituratori per ridurre il volume delle materie prime. E poi serve una vasca di raccolta per evitare che parti di metalli o di altro materiale inquinante possano finire nel terreno (per altri dettagli leggere l’articolo qui a fianco, ndr). Sul territorio della provincia di Pavia ci sono già una ventina di aziende che si occupano di recupero delle materie prime, ma nella maggior parte dei casi non trattano più 3-4mila tonnellate l’anno di rifiuti e puntano solo su alcuni prodotti. C’è chi recupera il legno, come fa la Sit di Mortara per produrre pannelli di truciolato, chi l’alluminio, come la Vedani Metalli di Parona, chi le ceneri dei termodistruttori, come fa l’Officina dell’ambiente di Lomello per produrre cemento. Il progetto della Aboneco prevede invece l’arrivo alle porte di Vigevano di 25mila tonnellate l’anno, una quantità che secondo i tecnici della Provincia non deve far pensare a una calata di tir sulle strade della zona perché corrisponderebbe a un camion di materiale al giorno o poco più. La conferenza dei servizi di martedì 24 luglio stabilirà se l’impianto della Aboneco si può fare. Sarà quello il secondo incontro dei tecnici della Provincia, del Comune di Parona e dell’Arpa provinciale per discutere del progetto. Il primo risale all’8 maggio scorso, cioè a oltre due mesi fa. Da allora nessuno ha informato il Comune di Vigevano, che a questo punto potrebbe vedersi spuntare un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti poco oltre il confine. «Non siamo stati coinvolti nel progetto e nemmeno nella conferenza di servizi - spiega Merlo - . So che si parlava di un impianto di questo tipo già anni fa, a servizio del primo forno del termodistruttore di Parona. Riducendo la presenza di ferro e vetro nei rifiuti che venivano bruciati sarebbe aumentata l’efficienza del forno e sarebbe diminuito il carico inquinante delle ceneri. In questo momento non sono in grado di dire se il progetto mi preoccupa perché per preoccuparmi prima dovrei conoscerlo».
Rassegna stampa da La Provincia Pavese 18 luglio 2007
PARONA Legambiente vuole le carte sull'impianto della Aboneco
PARONA. «Chiederemo al Comune i documenti sull'impianto della Aboneco»: Gianfranco Bernardinello, coordinatore dei circoli Legambiente della Lomellina, vuole conoscere il progetto che martedì 24 luglio approderà alla seconda conferenza dei servizi. «Un primo commento, comunque, posso farlo: niente di nuovo sotto il sole - aggiunge l'ambientalista - . La Lomellina è ritenuta la terra di conquista per i rifiuti: a questo proposito, credo che i convegni informativi, come quello svoltosi di recente a Garlasco sull'autostrada Broni-Mortara, sarebbero molto utili anche nel settore dei rifiuti e della tutela dell'ambiente. Da parte nostra, non vorremmo che la Lomellina diventasse, sempre più, la terra dei rifiuti, dei centri commerciali e delle autostrade». La Aboneco recycling srl ha richiesto l'autorizzazione a realizzare un impianto per la selezione e il recupero di rifiuti non pericolosi sul territorio di Parona, ma alle porte di Vigevano. Ogni anno dovrebbe trattare 25mila tonnellate. |