Comunicato stampa 23 luglio 2007
IL POLO LOGISTICO DI VELLEZZO NON VA COSTRUITO
Legambiente chiede alla Regione e alla Provincia una moratoria per pianificare l'intermodalità
Da notizie di stampa apprendiamo di un nuovo polo logistico a Vellezzo Bellini, sulla ex ss. 35.
Condividiamo le preoccupazioni dei sindaci che si sono espressi nei giorni scorsi e davvero non comprendiamo come si possa autorizzare un insediamento di tali dimensioni che andrà a gravare su una strada che è già al limite della sua capacità di transito e che, in quell’area, sembra anche rappresentare uno spartiacque tra due modelli di sviluppo.
Da un lato infatti (ad ovest) si localizzano oltre a questa proposta, quella del mega centro commerciale di Borgarello, dei notevoli insediamenti commerciali- industriali (oltre che residenziali) di Certosa e dall’altro lato (ad est) il Parco Visconteo, con proposte alternative di sviluppo, la Certosa, la pista ciclabile già realizzata lungo il Naviglio, progetti di fruibilità del Naviglio e del territorio che guardano alla salvaguardia e valorizzazione degli aspetti storico-ambientali ed agricoli presenti.
Legambiente si sta adoperando per favorire un dibattito che delinei a quale modello di sviluppo debba tendere la provincia, in modo da avere anche degli obiettivi condivisi che servano come parametri di sostenibilità nelle decisioni di programmazione e pianificazione.
Non siamo contrari agli insediamenti logistici e intermodali; Mortara se ben realizzato ed integrato con la ferrovia ne sarà speriamo un felice esempio, ma disseminare le zone agricole della provincia di insediamenti logistici che hanno la loro ragione di esistere solo per le rendite fondiarie che generano, ci sembra davvero un modo di operare che ripercorre gli errori e i guasti degli anni ’60 e ’70.
Nel caso di Vellezzo Bellini vi sono poi altre ragioni di preoccupazione che attengono al come si sono prese le decisioni ed al rapporto tra le istituzioni, per cui chiediamo a chi ha responsabilità politiche amministrative a vari livelli di intervenire (e le possibilità ci sono) per evitare un ulteriore consumo assurdo di suolo in un’area che non ha per nulla risolto i propri problemi in primo luogo viabilistici e che ha bisogno dello sforzo di tutti per tendere ad un modello di sviluppo diverso, condiviso e sostenibile.
Legambiente è come sempre disponibile al dialogo e farà il possibile perché ciò avvenga e per questo a settembre costruiremo un coordinamento di tutte le realtà territoriali interessate dai poli logistici.
Intanto con forza Legambiente chiede una moratoria per fermare questo proliferare di Poli Logistici che sorgono senza senso sul territorio. Alla Regione e alla Provincia chiediamo un Piano straordianario affinchè intermodalità e logistica non distruggano il territorio.
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