COMUNICATO STAMPA 3 dicembre 2007
LE ZONE DI PARONA E DI SANNAZZARO DE' BURGONDI IN EMERGENZA PER LA QUALITA’ DELL’ARIA INQUINATA
LEGAMBIENTE CON LA CAMPAGNA MALARIA CHIEDE INDAGINI E MONITORAGGI SERI E LO STOP A NUOVI IMPIANTI INQUINANTI
Tutte le Regioni della Pianura Padana sono interessate da livelli altissimi di inquinamento dell’aria; le ragioni di tale pessima qualità dell’aria sono note ormai da anni e riguardano l’inquinamento causato dalle auto, le emissioni delle industrie inquinanti e le emissioni degli impianti di riscaldamento. E La Provincia di Pavia non fa certo eccezione. I circoli della Legambiente della Lomellina hanno preso atto con grande preoccupazione del protrarsi durante questi mesi dei valori alti del Pm10 al di sopra dei limiti concessi di legge in particolar modo nelle zone di Parona e di Sannazzaro de Burgondi CHE INCREDIBILMENTE NON SONO STATE INSERITE DALLA REGIONE LOMBARDIA NELLE AREE CRITICHE. A differenza di Pavia città dove le cause dell’inquinamento sono da attribuirsi quasi totalmente al traffico (infatti a Pavia non ci sono più industrie e la città è metanizzata – il metano è il combustibile meno inquinante- per più del 90%), a Parona e a Sannazzaro le cause, a nostro avviso, vanno ricercate nella presenza sul territorio degli impianti industriali; a Parona la presenza dell’inceneritore e soprattutto di molte altre industrie inquinanti e a Sannazzaro la presenza della più grande raffineria d’Italia. Inoltre per la Lomellina vale l’anomalia riscontrata per l’intera Provincia di Pavia e riguardante il contributo all’inquinamento dell’aria da parte dell’agricoltura. LEGAMBIENTE CHIEDE QUINDI ALLA PROVINCIA DI PAVIA E ALLA REGIONE LOMBARDIA, QUALI ISTITUZIONI RESPONSABILI DELLA QUALITA’ DELL’ARIA CHE RESPIRIAMO, CHE: Venga costantemente monitorata la situazione dell’aria nelle zone di Parona e di Sannazzaro de Burgundi al fine di individuare le fonti inquinanti a carattere industriale ed eventualmente agricolo dandone notizia ai cittadini; Vengano potenziati i controlli sulle emissioni industriali e vengano fatti rispettare i divieti riguardanti le attività agricole, in particolare il divieto di bruciare residui delle colture direttamente nei campi; La Provincia, fino all’entrata in vigore di un Piano Straordinario di risanamento dell’aria, attui in tutta la Provincia ma specie in tutta la Lomellina la moratoria non autorizzando nuovi impianti, specie di produzione di energia, che possano aggravare la situazione o essere causa di nuovo inquinamento. I circoli di Legambiente infatti denunciano l’incredibile proliferare di impianti di produzione di energia a biomasse. Sebbene la nostra Provincia produca (già solo con le centrali di Sannazzaro e di Voghera) energia in quantità superiore di tre/quattro volte rispetto a quanto consuma, si continuano ad autorizzare, senza programmazione e pianificazione, centrali anche di medie dimensioni come a Vigevano, Mezzana Bigli, Valeggio, Olevano e altre sono in arrivo. La situazione specie in Lomellina è già così critica che non basta più una semplice valutazione ambientale su un singolo impianto; occorre verificare l’impatto ambientale complessivo, sinergico su una area vasta tra le varie fonti emissive e a nostro avviso è assolutamente necessario almeno fermarsi con l’insediamento di nuovi impianti inquinanti (temiamo anche che sia invece necessario addiriittura chiuderne e delocalizzarne alcuni). I cicoli Legambiente continueranno anche nei prossimi mesi a monitorare quotidianamente la qualità dell’aria delle zone più critiche attraverso i valori trasmessi da ARPA Lombardia e lanciano la CAMPAGNA MALARIA per informare i cittadini e sensibilizzare l’opinione pubblica SUI RISCHIO ALLA SALUTE DEGLI INQUINANTI PRESENTI NELL’ARIA.
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