Il castello di Scaldasole rappresenta uno degli esempi di architettura fortificata più antiche e significative della Lomellina e dell'intera provincia di Pavia. Il nucleo originale del maniero fu eretto alla fine del X secolo. Nel 1404, Ardengo Folperti, dignitario visconteo, fece costruire un ricetto con funzione di piazza d'arme e di rifugio popolare, mentre il castello fu trasformato in elegante dimora signorile. Nella seconda metà del secolo i marchesi Malaspina, nuovi feudatari di Scaldasole, abbellirono l’edificio con un portico ed una loggia. La proprietà del castello e del feudo di Scaldasole passò poi ai marchesi Sannazzaro, quindi ai nobili Campeggi e ai Folperti. Successivamente il castello pervenne a Francesco Pico della Mirandola, conte di Concordia e nel 1461 a suo genero Giacomo Malaspina. Nel 1577 fu ceduto al conte Rinaldo Tettoni, che lo vendette al cardinale Tolomeo Gallio. Gli eredi, i Gallio Trivulzio duchi d'Alvito, alienarono le proprietà locali a Carlo Brielli, che nel 1799 le diede in investitura perpetua al nobile Giovanni Antonio Strada. Il cardinale Tolomeo Gallio sistemò il giardino fastosamente e a poca distanza dall'ingresso settentrionale fece costruire delle bellissime scuderie, ancor oggi ben conservate. Di particolare interesse storico-artistico sono: il portico e la loggia del castello; gli spalti merlati del ricetto; la cappella oratorio del cardinale; la quattrocentesca Camera Longa, dove il feudatario amministrava la propria giurisdizione e in cui il Consiglio della Comunità locale si riunì fino all'inizio del XIX secolo; la sala da ballo in stile Luigi Filippo, affrescata nel 1846 da Maggi, allievo dell'Appiani. All'interno del ricetto si possono inoltre ammirare delle carrozze del XIX secolo, un'armatura medievale ed una raccolta di armi d'epoca.

Per approfondimenti si consulti il sito http://www.castellodiscaldasole.it/, dove si possono trovare tutte le informazioni relative ai servizi offerti al pubblico dagli attuali proprietari del castello.

[M.G. - Pro Loco Lomello]