Roma, 6 ottobre 2010 - Comunicato stampa
Aria: proroga sui limiti per inquinante killer Legambiente: “Il Governo faccia marcia indietro sul benzo(a)pirene” La petizione su www.legambiente.it
Casei Gerola; dalla farsa alla tragedia Si faccia la riconversione, con il progetto a sorgo promosso dagli agricoltori e con la centrale localizzata sull'area dell'ex zuccherificio SENZA SPECULAZIONI E SENZA GIOCHI DI POTERE
Roma, 6 ottobre 2010 - Comunicato stampa
Aria: proroga sui limiti per inquinante killer Legambiente: “Il Governo faccia marcia indietro sul benzo(a)pirene” La petizione su www.legambiente.it
Aleggia nell’aria delle nostre città insieme alle polveri sottili e all’ozono ma è meno conosciuto e molto pericoloso per la salute umana. E’ il benzo(a)pirene, un microinquinante classificato come cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, salito agli onori delle cronache nazionali negli ultimi anni, insieme alle diossine, per l’inquinamento che caratterizza la città di Taranto, causato dall’area industriale e soprattutto dallo stabilimento siderurgico dell’Ilva. Con un iter subdolo, il Governo italiano in piena estate (13 agosto 2010) ha approvato il decreto legislativo 155/2010 con cui ha peggiorato pesantemente la legge sul benzo(a)pirene, posticipando dal 1 gennaio 1999 al 31 dicembre 2012 il termine temporale per ottenere la riduzione di questo inquinante nell’aria ambiente sotto la soglia di 1 nanogrammo per metro cubo previsto per le città con oltre 150mila abitanti. Una modifica molto dannosa che prolunga l’esposizione di milioni di cittadini a un pericoloso cancerogeno, il cui inquinamento, secondo i dati pubblicati da diverse Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, non riguarda solo città industriali come Taranto, Trieste o Venezia, ma anche capoluoghi come Padova o aree metropolitane come quelle di Milano e Torino, dove è rilevante anche il contributo del traffico.
Per questo Legambiente lancia una petizione nazionale da far firmare ai cittadini per chiedere al Governo di modificare la legge sul benzo(a)pirene in favore di un maggior controllo e una maggiore protezione per la qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre città.
“Per tutelare la salute dei cittadini italiani – ha dichiarato il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani - è necessaria una normativa rigorosa e stringente e l’adozione di interventi di risanamento per ridurre le emissioni atmosferiche di benzo(a)pirene. Il Governo italiano riveda dunque con urgenza il testo del decreto legislativo e si attivi perché sia raggiunto in tutte le grandi città l’obiettivo di qualità di 1 nanogrammo per metro cubo”.
Per firmare la petizione clicca qui
L’Ufficio stampa Legambiente(06.86268379-76-53)
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Comunicato Stampa Legambiente
Casei Gerola; dalla farsa alla tragedia Si faccia la riconversione, con il progetto a sorgo promosso dagli agricoltori e con la centrale localizzata sull'area dell'ex zuccherificio SENZA SPECULAZIONI E SENZA GIOCHI DI POTERE
Legambiente ha sempre seguito con attenzione la vicenda del progetto di riconversione di Casei Gerola dopo la chiusura del zuccherificio e la crisi dell'intero distretto agricolo bieticolo. Abbiamo assistito in questi anni alle più assurde e disparate proposte di riconversione, tutte sulla pelle dei lavoratori in cassaintegrazione, degli agricoltori in crisi e delle comunità e dei cittadini del territorio. All'inizio c'è stato l'assurdo progetto del bioetanolo a Zinasco, poi si è incominciato a ragionare ed è uscito, grazie anche al lavoro delle associazioni degli agricoltori, un progetto di centrale a biomassa alimentata a sorgo.
Tutto bene ...........e invece NO; la centrale incredibilmente viene proposta, con una sfacciata operazione speculativa, in un'area diversa da quella dello zuccherificio, alle porte di Voghera compromettendo inoltre un'area di pregio ambientale costituita dal Parco delle Folaghe .
Ieri l'epilogo; in una riunione in Regione, non sappiamo quanto ufficiale ma senza la presenza di soggetti importanti come i Comuni, le Associazioni agricole e il sindacato, si decide di fermare tutto.
Il rischio concreto che si corre a furia di perseguire interessi di parte non trasparenti invece di quelli delle comunità e del territorio è quella di perdere i finanziamenti dell'Unione Europea, di lasciare senza un posto di lavoro i lavoratori e di perdere una occasione unica per attuare una vera riconversione sostenibile in Provincia di Pavia.
LEGAMBIENTE è ancora una volta estremamente chiara;
VA BENE ILO PROGETTO DI RICONVERSIONE CON LA CENTRALE A SORGO, OVVIAMENTE SOLO NELL'AREA DELL'EX ZUCCHERIFICIO A CASEI GEROLA.
Legambiente Circolo di Voghera Tavolo Territorio provinciale Legambiente Chiara Depaoli Renato Bertoglio |